Il summit: il Milan chiede consiglio a Sacchi

Ieri pranzo tra Berlusconi, Galliani e l'ex allenatore
Arrigo Sacchi© ANSA
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MILANO - La versione ufficiale è che si sia trattato solo di un pranzo tra vecchi amici. Ma quando si ritrovano allo stesso tavolo Berlusconi, Galliani e Sacchi è difficile immaginare che gli argomenti siano soltanto i ricordi di un’epoca felice e vincente, ma lontana ormai quasi trent’anni. Piuttosto, il vecchio allenatore continua ad essere molto ascoltato e consultato in quel di Arcore. E proprio a Villa San Martino è andato in scena il pranzo che i “commensali” avrebbero voluto tenere segreto e che, invece, è stato intercettato nel momento in cui tutti e tre sono usciti in contemporanea dalla Basilica di Sant’Ambrogio, una volta concluso il funerale di Cesare Maldini.

VOGLIA DI BROCCHI - Il momento del Diavolo, fa immaginare che il principale tema di discussione sia stata la panchina rossonera. Nel senso di chi verrà designato per occuparla nella prossima stagione. Come noto, l’ex-premier spinge per un cambio. Non ne può più di Mihajlovic. E, alla luce degli ultimi risultati, sarebbe sorprendente se un’eventuale successo in Coppa Italia lo convincesse di una conferma. Nella testa di Berlusconi c’è soprattutto il nome di Brocchi. Tra i due c’è un rapporto particolare. E, probabilmente, l’attuale tecnico della Primavera viene pure visto come profilo ideale per una squadra ancora più giovane e italiana.

BERLUSCONI FURIOSO E TUTTI IN RITIRO

MEGLIO L’ESPERIENZA - Galliani non è convinto di questa soluzione. Non tanto per Brocchi, in quanto Brocchi, ma perché teme di rivivere le esperienze negative già assaggiate con Seedorf e Inzaghi, altri due tecnici debuttanti alla guida di una prima squadra. Lo zoccolo duro dello spogliatoio, quello italiano, nutre lo stesso sentimento. Si spinge per la conferma di Mihajlovic, ma le ultime prestazioni hanno ulteriormente pregiudicato tale scenario. In alternativa, Galliani aveva pensato a Di Francesco, forte anche degli apprezzamenti dello stesso Berlusconi. Ma le turbolenze della scorsa settimana potrebbero aver creato un cortocircuito non più risolvibile.

Così è balzata fuori nuovamente la candidatura di Lippi, altro nome circolato a lungo in questi mesi, come potenziale sostituto di Mihajlovic in caso di esonero.

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IDEA-TANDEM? - L’ex-ct azzurro è certamente stimato pure dal patron rossonero, ma basterà per fargli accantonare l’idea di lanciare Brocchi? Magari se si riuscisse a creare un tandem tra i due, altra ipotesi circolata in questi mesi. E chissà, alla fine, l’ago della bilancia non possa rivelarsi proprio Sacchi. Come premesso, infatti, continua ad essere tenuto in grande considerazione da Berlusconi, quindi il suo parere potrebbe rivelarsi decisivo. Non è detto, peraltro, che si limiti a dare una preferenza a Lippi piuttosto che a Brocchi. Magari, potrebbe lanciare l’ipotesi di un’ulteriore soluzione. E, volendo, proprio in questo senso, non può non essere registrata la voce rimbalzata nelle ultime ore, vale a dire che, in caso di addio alla Fiorentina, Paulo Sousa sarebbe tenuto in altissima considerazione per la panchina del Milan.

SNODO JUVE - Nel frattempo, Mihajlovic se ne sta in ritiro a Milanello con i suoi giocatori. La clausura, dopo il breve stop di lunedì pomeriggio, proseguirà almeno fino a sabato sera, quanto la truppa si muoverà verso San Siro per affrontare la Juventus. Al tecnico serbo i problemi non mancano.

Come si può leggere a parte, infatti, anche Montolivo è finito in infermeria e il centrocampo rischia di essere decimato. Evidentemente è la situazione peggiore per affrontare una sfida già di per sé complicata, ma anche decisiva per le sorti dello stesso Mihajlovic. In caso di sconfitta, soprattutto se pesante, rischia infatti di scattare immediatamente l’esonero, dunque senza nemmeno attendere la finale di Coppa Italia. A finire la stagione, nel caso, toccherebbe a Brocchi. Quasi da escludere, infatti, che Lippi accetti di salire in corsa in una situazione del genere

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