Pagina 2 | Maldini, sangue di terzino talvolta mente

Peccato non ci fosse Paolo Maldini ieri pomeriggio a Monza sotto quel sole quasi primaverile. Peccato non ci fosse come invece gli capitò, da numero uno dell’area tecnica del Milan, una domenica mattina di qualche anno prima in cui la testolina di Daniel, suo secondogenito, nato e cresciuto nel mondo Milan, spuntò all’improvviso dentro l’area di rigore dello Spezia per siglare il primo gol in carriera. Peccato perché avrebbe ammirato un’altra perla del suo ragazzo, questa volta su punizione dal limite, con una traiettoria velenosa che s’impenna, scavalca la barriera del Cagliari e piomba come un nibbio reale sotto la traversa prima di far squillare l’orologio dell’arbitro. Non è la prima impresa balistica dell’anno, è la terza di fila, una sequenza che diventa addirittura notiziona perché da ieri habemus un Maldini goleador dopo una dinastia di difensori. Sembravano tutti segnati dallo stesso destino calcistico: nonno Cesare terzino destro e poi libero a fine carriera in un calcio un po’ retrò, papà Paolo un fuoriclasse moderno ancora oggi considerato tra i migliori del suo ruolo, il fratello Christian - vittima di qualche infortunio di troppo - dopo l’apprendistato nelle giovanili del Milan salito fino alla Lega pro.


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Daniel Maldini, il Monza si gode il suo goleador

Daniel è diventato e non da ieri il tesoro del Monza che adesso punta addirittura all’Europa: 12 punti conquistati grazie ai suoi squilli tra Salerno, Genoa e Cagliari rappresentano un vero patrimonio senza dimenticare l’assist per Bondo, snodo decisivo del 3 a 2 sul Milan, battuto e umiliato poi dal 4 a 2 di Colombo. Nella breve apparizione di Spezia riuscì persino a mettere la firma sul derby “indiretto”: ribaltò l’Inter con un tocco felpato per il 2 a 1. A 22 anni l’ultimo dei Maldini ha la faccia di un ragazzo educato e benedice la mossa astuta del suo procuratore Beppe Riso che a gennaio lo portò via dall’esilio di Empoli, ignorato da Aurelio Andreazzoli. «A Monza Palladino mi parla tantissimo»raccontò Daniel con gli occhi da sognatore il giorno in cui tornò nella sua Milano per firmare il nuovo contratto col Monza in prestito dal Milan e si presentò a casa di Adriano Galliani per adempiere alle formalità del trasferimento. «Caro Paolo, abbiamo finalmente un Maldini che fa gol, basta con questi terzinacci!!!!» la telefonata canzonatoria con cui l’ad del Monza notificò al papà di Daniel la magnifica stoccata confezionata in quel di Salerno. Adesso che un Maldini è diventato goleador c’è solo da capire se Daniel in estate tornerà a Milanello secondo i desiderata dell’interessato e della sua famiglia oppure si fermerà come domicilio calcistico a Monza. E sarà un’altra storia da raccontare.


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Daniel Maldini, il Monza si gode il suo goleador

Daniel è diventato e non da ieri il tesoro del Monza che adesso punta addirittura all’Europa: 12 punti conquistati grazie ai suoi squilli tra Salerno, Genoa e Cagliari rappresentano un vero patrimonio senza dimenticare l’assist per Bondo, snodo decisivo del 3 a 2 sul Milan, battuto e umiliato poi dal 4 a 2 di Colombo. Nella breve apparizione di Spezia riuscì persino a mettere la firma sul derby “indiretto”: ribaltò l’Inter con un tocco felpato per il 2 a 1. A 22 anni l’ultimo dei Maldini ha la faccia di un ragazzo educato e benedice la mossa astuta del suo procuratore Beppe Riso che a gennaio lo portò via dall’esilio di Empoli, ignorato da Aurelio Andreazzoli. «A Monza Palladino mi parla tantissimo»raccontò Daniel con gli occhi da sognatore il giorno in cui tornò nella sua Milano per firmare il nuovo contratto col Monza in prestito dal Milan e si presentò a casa di Adriano Galliani per adempiere alle formalità del trasferimento. «Caro Paolo, abbiamo finalmente un Maldini che fa gol, basta con questi terzinacci!!!!» la telefonata canzonatoria con cui l’ad del Monza notificò al papà di Daniel la magnifica stoccata confezionata in quel di Salerno. Adesso che un Maldini è diventato goleador c’è solo da capire se Daniel in estate tornerà a Milanello secondo i desiderata dell’interessato e della sua famiglia oppure si fermerà come domicilio calcistico a Monza. E sarà un’altra storia da raccontare.


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