L’Europa League è un punticino, in vicinanza, che s‘intravede appena al di là della Lazio: si comincia giovedì 15 febbraio, si prosegue in Germania giovedì 22 febbraio, ma si avanzerà (con la testa) soltanto dopo essere usciti, sabato sera, dal San Paolo, e accadrà, può darsi, ciò che s’è già visto - due anni fa - in Spagna e in Italia, contro il Villarreal, quando il turn-over fu largo e abbondante con sei cambi più o meno annunciati. C ’è un Napoli - 2 (senz’offesa) che ha consistenza e versatilità e che Sarri ha avuto modo di testare in Coppa Italia, contro l’Udinese (soprattutto) ma anche contro l’Atalanta: e poi ci sono le fasi della partita, le sostituzioni a gara in corso, la possibilità di concedere minuti a chiunque.
IPOTESI - Ma in Europa League, tra una settimana probabilmente, scatterà l’ora e mezza - se Reina vorrà rifiatare - di Sepe (due su due in Coppa Italia) e poi in difesa di Maggio, Chiriches (o Tonelli), Kouylibaly e Hysaj. E in mezzo al campo, rispettando anche vocazione e caratteristiche,Rog, Diawara e Hamsik, per sostenere l’atipico tridente formato (presumibilmente) da Ounas, Callejon e Zielinski.