Ricordi e nostalgia di Spalletti allo Chalet

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Ricordi e nostalgia di Spalletti allo Chalet© Getty Images
Mimmo Carratelli
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Sentimento, nostalgia, ammore scumbinato, truvato e poi perduto, sospiri e singhiozzi allo chalet di Peppino cameriere a Mergelina. Ma l’avete visto, maronn, l’avete sentito, sto piangendo ancora, c’amma perso, maronn, comm parla di calcio, maronn, un torrente di sapienza, i giornalisti a bocca aperta e gli aveva appena detto ma come le vedete le partite, voi vedete solo quello che ha la palla, mica vedete gli altri, quelli che non hanno la palla fanno la partita, maronn, non ci avevo pensato, e qui, esausto, Salvatore pittore di alici tace. Don Salvatore, ma voi state piangendo veramente, osserva Saverio Malaspina ragioniere. Ma chi è ‘sto Solomone del pallone, chiede don Peppino parcheggiatore allusivo. State parlando di Aurelio, domanda Gennaro Piromallo salumiere. Aurelio fa il presidente, non fa il predicatore del pallone, state al posto vostro, obietta don Ciccio portiere di palazzo. Che eloquenza, che vocabolario, che enciclopedia del calcio, prosegue Salvatore pittore di alici, sono rimasto bloccato, non mi mollava più. Era un testimone di Geova, azzarda Carminiello-a-rezza pescatore di fravaglia. Ho avuto i brividi, conferma Salvatore pittore di alici. Così diceva Anguissa, osserva Giacomo Frollo pasticciere alla Pignasecca. Ma allora don Salvatore sta parlando del massimo, dell’artefice magico, del non c’è pus oltre, sta parlando di Spalletto, rivela don Peppino parcheggiatore allusivo.

C’era anche Aurelio a quella festa, sottolinea don Ciccio portiere di palazzo. Nun mischiamm’‘a lana co’ ‘a seta, non si trattiene dal dire Gennaro Piromallo salumiere. State al posto vostro, gli intima don Ciccio portiere di palazzo. E che ha detto Aurelio, che ha detto, chiede Saverio Malaspina ragioniere. Mentre l’altro faceva l’incensiere del pallone, lo scienziato di quelli che giocano senza palla, Aurelio ha parlato col cuore, afferma don Ciccio portiere di palazzo. Il cuore di chi, chiede spudoratamente Enrico Pignatiello baritono mancato al San Carlo. Il cuore suo, signor Pignatiello, il cuore di Aurelio, si infervora don Ciccio portiere di palazzo. E che cosa ha detto il cuore di Aurelio, domanda Pasquale Pazienza giornalista on-line. Ha detto che con Spalletti ha avuto un matrimonio felice, riferisce commosso don Ciccio portiere di palazzo. Vedo che il nostro pittore di alici ora piange più forte, osserva Giacomo Frollo pasticciere alla Pignasecca. Il matrimonio è finito, Spalletti se ne è scappato, sottolinea Gennaro Piromallo salumiere. Aurelio l’ha lasciato andare, il cuore di Aurelio ha lasciato libero Spalletti, enuncia don Ciccio portiere di palazzo. Lo ha lasciato libero, ma gli ha chiesto gli alimenti, osserva tra i singhiozzi Salvatore pittore di alici. Le cose vanno fatte secondo il codice civile, ribatte don Ciccio portiere di palazzo. C’amma perso, c’amma perso, riprende Salvatore pittore di alici in una nuova fase del suo pianto. Spalletto parla proprio come un libro stampato, conferma don Peppino parcheggiatore allusivo, è la Bibbia, è un bibbione. Accalappia, commenta Gennaro Piromallo salumiere. Ti prende alle visceri, prosegue Salvatore pittore di alici. Essì, mo ‘sto Spalletti è anche un lassativo, interviene don Ciccio portiere di palazzo con ironica acredine. Ma, don Ciccio, protesta Salvatore pittore di alici. L’avvimma fatto cittadino a orario, riferisce don Peppino parcheggiatore allusivo. Cittadino onorario, corregge Saverio Malaspina ragioniere. Anche Aurelio meriterebbe, osserva don Ciccio portiere di palazzo. Aurelio è cittadino di Castevolturno, obietta Salvatore pittore di alici. Quando viene a Napoli è emigrante, precisa Carminiello-a-rezza pescatore di fravaglia. Sono il vostro presidente, non lo dimenticate, proclama don Ciccio portiere di palazzo, vi voglio bene, ma posso anche lasciarvi andare. Spero senza niente a pretendere, si assicura Saverio Malaspina ragioniere.


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