Napoli, ritiro terminato: tutte le scelte della società

La reazione della squadra c’è stata, ora calciatori a casa: "Giocando così da qui alla fine la squadra ne pareggerà poche e ne perderà ancora meno"
Napoli, ritiro terminato: tutte le scelte della società© ANSA
Fabio Mandarini
4 min

Il ritiro cominciato venerdì a Caserta è finito ieri al Maradona, quando Sozza ha decretato il 2-2 con la Roma: sono arrivati un punto e soprattutto una reazione vera. Tutti a casa. Francesco Calzona, però, è stritolato dai rimpianti: «Meritavamo la vittoria». L'allenatore del Napoli lo dice, lo ripete, lo sottolinea, aggiungendo baci e abbracci in coda a una settimana di rabbia e senza sconti: la decisione di andare in ritiro non è stata gradita, ma ormai è acqua passata così come la sconfitta di Empoli e i commenti a freddo. «Non abbiamo avuto voglia di vincere e di rincorrere gli avversari», aveva detto il tecnico. Duro. Ieri, però, ha ricamato un grande complimento sulle maglie sudate fradicie dei suoi calciatori: «Sognavo una squadra così: è stata una prestazione maiuscola sotto tutti i punti di vista». Fame, reazione, voglia. E stizza vera, dopo il 2-2: «Abbiamo peccato su due episodi e preso gol su calci piazzati, non so che dire se non che avremmo meritato di vincere. Ci abbiamo messo qualità, ordine, voglia, orgoglio. Sono molto felice. Quest'anno non ce ne va bene una: tante ce le siamo cercate, ma questa volta la squadra meritava sul serio. Ed è per questo che faccio i complimenti a tutti».

Il Napoli lotta fino all'ultimo

Ieri il Napoli ha cancellato il pomeriggio nero di Empoli, anche perché ha lottato fino all'ultimo istante con ardore al cospetto di un avversario di assoluto livello, ma a conti fatti la classifica è ancora un grande rebus verso l'Europa. «Dobbiamo giocare le partite per vincerle. Tutte. Ne abbiamo la possibilità e soprattutto la qualità. Indipendentemente dall'avversario. Non vincendo è chiaro che le possibilità si assottigliano, ma spero di aver ritrovato la squadra che volevo». E ancora: «Chiaramente la stagione è quella che è e i ragazzi sentono il peso di una situazione non eccelsa. Io, però, ho il dovere di allenarli bene e di farli giocare al calcio». Cosa che ieri è accaduta. «Abbiamo giocatori importanti che in campo hanno dimostrato il loro valore: andavano premiati con il risultato pieno, ripeto. Giocando così e continuando in questo modo, da qui alla fine ne pareggi poche e ne perdi pochissime. Al futuro penserà De Laurentiis, non ha bisogno dei miei consigli e non so cosa accadrà questa estate, ma è chiaro che la squadra può continuare a lottare, se è quella vista contro la Roma. Magari aggiungendo qualcosa».

Napoli, il calendario

La prossima tappa è in programma lunedì in trasferta con l'Udinese; a seguire ci sono il Bologna al Maradona, la Fiorentina al Franchi e il Lecce ancora in casa all'ultima giornata. Un poker di ultime chance. «Il calendario non mi preoccupa perché i malati siamo noi e non dobbiamo pensare all'avversario. Tra l'altro, la Roma era probabilmente la squadra più in forma e io, da questa partita, esco rinfrancato. Ci sono tre componenti responsabili di questa situazione: la società, che ci fa lavorare tranquilli, io e i calciatori. E io e i calciatori dobbiamo darci una svegliata: l'andazzo degli ultimi tempi non era quello giusto».

Napoli, l'ultimo cambio

Finale dedicato al pareggio definitivo di Abraham e al cambio Traore-Ostigard prima dell'angolo. Junior non l'ha presa bene. «L'ho tolto perché non aveva fisicità e mancavano pochi minuti, ma non è bastato. Volevo aggiungere un difensore e contrastare la forza della Roma sulle palle inattive. Non stiamo a guardare il fatto che ho sostituito uno che avevo messo poco prima».


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