Serie A, Roma, Sabatini: «Iturbe? Può partire. Szczesny via? Ho già il sostituto»

Il ds giallorosso: «Lo stop di Salah un danno enorme ma la Roma non ha bisogno di tornare sul mercato a gennaio»
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ROMA - Per Walter Sabatini, lo stop di Salah «è un danno enorme, ma se non si verificheranno altre situazioni così drammatiche e traumatiche la Roma non ha alcun bisogno di tornare sul mercato». Il ds giallorosso parla dell'infortunio dell'egiziano nel derby e di mercato, a margine della presentazione del libro 'La grande Roma di Liedholm' di Luciano Tessari (allenatore in seconda del Barone). Al posto di Salah, ricorda Sabatini, possono essere impiegati da Garcia vari elementi della rosa: «C'è la soluzione Florenzi, e poi ci fidiamo moltissimo di Iago Falque e di Iturbe, a cui ho consigliato di giocare come quando era un bambino senza pensare al prezzo del suo cartellino, che comunque ripagherei anche adesso».

LE VOCI SU BENATIA - Chi invece non riprenderebbe è Benatia: «Le voci di un suo possibile ritorno sono infondate perché è un giocatore del Bayern Monaco e proseguirà lì la sua attività - taglia corto il ds - noi ci fidiamo ciecamente dei nostri difensori, da Castan a Manolas e Ruediger, fino a Gyomber. D'altronde mi permetto di dire senza nessuna presunzione o arroganza che di giudizi sui calciatori io ne sbaglio pochi». «Doumbia? Non credo sarà riscattato al Cska perché i russi non vogliono spendere soldi, ma qualcuno lo comprerà perchè sta facendo cose eccezionali - sottolinea quindi Sabatini -. Abbiamo già un accordo preventivo con una squadra cinese che cercheremo di onorare, ma spero di farci qualcosa di più. Gerson? Vedremo se tenerlo a Roma per farlo abituare a Trigoria o se darlo in prestito per qualche mese per farlo giocare. Al Frosinone? È un'ipotesi, ma ci sono anche altre 3-4 squadre».

ITURBE - Iturbe può partire a gennaio? «Dipende da lui, io lo vorrei tenere ma se vorrà andare a giocare perché scalpita allora ne parleremo. Ma è improbabile perché senza di lui la coperta sarebbe corta e mi toccherebbe andare a prendere un altro giocatore» aggiunge. Il ds giallorosso poi si sofferma anche sul ruolo del portiere: «Szczesny? Cercheremo di trattenerlo ma conoscendo l'Arsenal e Wenger penso che sarà un'operazione molto difficile. E comunque la Roma si è già coperta nel ruolo per l'anno prossimo. Di chi parlo? Non lo dirò mai...».

CORSA SCUDETTO - «Per lo scudetto non sarà una corsa tra Roma, Napoli e Inter. Sarà un duello più largo perché di sicuro inserisco anche la Fiorentina che sta giocando un calcio molto importante. E poi ci metto anche la Juventus, che rientrerà e tornerà a combattere nel girone di ritorno per il titolo», commenta.

TOTTI E STROOTMAN - Il dirigente giallorosso sembra molto fiducioso pensando alle potenzialità della rosa di Garcia: «La Roma ha bisogno solo di migliorare, lavorando tutti i giorni, ma credo che alcuni segnali si siano già visti. Con la Lazio la squadra ha fatto una partita magari non spettacolare ma molto seria, ha conservato l'equilibrio, ha sempre controllato la gara e colpito quando doveva. Ha giocato con una maturità nuova, e speriamo sia ribadibile nel tempo questa qualità, ma io ho molta fiducia in questo gruppo». Che prossimamente riavrà in squadra anche Totti e Strootman. «Se questo è l'ultimo anno di Francesco? Dipende da come starà. Io ho sempre detto che deciderà lui per la sua attività. Adesso è in un momento difficile perché deve fare i conti con un infortunio molto fastidioso che lo fa sentire un po' emarginato, ma entro un mese credo possa tornare in gruppo e sarà sempre utile perché quando Totti sta bene è ancora in grado di cambiare l'indirizzo di una partita - le parole di Sabatini - Strootman? Ha sofferto le pene dell'inferno, ma sono certo che tornerà. Sarà il vero crack della Roma. Da gennaio in poi, con lui in campo, le nostre possibilità di vincere aumenteranno a dismisura».

PALLOTTA - Sull'assenza prolungata del presidente Pallotta nella Capitale, nessuna preoccupazione: «Lui è il proprietario, gli vogliamo bene e lo rispettiamo, ma lavora e produce ricchezza in un altro paese. Ricchezza che fa comodo alla Roma e che trasferirà per la prossima campagna acquisti».

LA CURVA SUD - «La questione della Curva Sud? Non voglio entrare in questa cosa. Con tutto il rispetto che ho per i nostri tifosi, il mio pensiero sulla curva si è molto incrinato quando la squadra è stata chiamata sotto al settore e i ragazzi sono stati insultati», spiega Sabatini, in merito allo sciopero dello zoccolo duro del tifo romanista indetto all'inizio della stagione per la divisione del settore dello stadio Olimpico. «Quello è stato il momento più basso della mia esperienza a Roma, ho odiato quel momento, mi sono sentito a disagio e anche in colpa», aggiunge il ds ricordando la serata della contestazione scattata per l'eliminazione in Europa League arrivata in seguito al ko interno con la Fiorentina. «Mai avrei pensato di dover assistere a una cosa del genere - conclude Sabatini -, mi ha molto umiliato personalmente e mi sono sentito umiliato per i calciatori che sono rientrati dentro lo spogliatoio con le maglie piene di sputi. Questa cosa ha cambiato la mia psicologia rispetto a quello che può essere il rapporto tra tifosi e squadra».


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