Serie A Roma, Spalletti: «Totti? Spero chiuda nella maniera più corretta»

Il tecnico dei giallorossi, in una lunga intervista a Roma TV, dice la sua sul capitano: «È il giocatore più forte del nostro dopoguerra. Ancelotti? Con Lippi è il più grande di tutti»
Serie A Roma, Spalletti: «Totti? Spero chiuda nella maniera più corretta»© ANSA
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ROMA - Luciano Spalletti a 360°. Nel classico appuntamento di "Slideshow" il tecnico della Roma ha detto la sua su tantissimi argomenti: da Francesco Totti, al Real Madrid, da Ancelotti fino al suo ritorno nella capitale. Ad ogni foto, la risposta di Spalletti che soprattutto sul numero 10 della Roma ha voluto fare il punto della situazione: «Totti è il nostro capitano. È la storia della Roma, il giocatore più forte del nostro dopoguerra.

Da lui ho imparato moltissime cose che ho riproposto come esercitazioni durante gli allenamenti e che poi hanno determinato molti gol per le mie squadre non essendo lui a compierle. È un calciatore che ha dato tanto sotto l'aspetto della qualità e dei numeri a questa società ed è giusto tutto quello che gli viene riconosciuto. Spero che riesca a chiudere nella maniera più corretta, per quello che gli dice il suo cuore».

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TOTTI E IL GOL CON L'INTER - Spalletti poi spiega: «Questa è una situazione questa che mi mette in difficoltà, quella del mio ruolo, con quella che è la storia di Francesco Totti. Perché molti poi le vogliono accostare, abbinare, ma è una cosa diversa. Assoluto rispetto per il campione e per l'uomo e per la storia di Totti». Subito dopo viene mostrata a Spalletti la foto del gol di Totti contro l'Inter (il famoso pallonetto a San Siro della stagione 2005/2006, ndr): «Bellissimo, ma lui ne ha segnati tantissimi così.

Questo è riconosciuto in tutto il mondo anche perché vincemmo una partita fondamentale. I suoi gol mi hanno permesso di gioire con tutti i nostri tifosi e di alzare delle Coppe anche se a molti sembravano delle "coppettine" ma in realtà sono stati momenti importanti della storia della Roma perché hanno fatto festeggiare insieme a noi tutto il popolo giallorosso».

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SUGLI OBIETTIVI, IL REAL MADRID E PALLOTTA - Spalletti poi torna su uno dei trofei vinti con la Roma per fare un ragionamento più a larago raggio e sui motivi che lo hanno riportato nella capitale: «La seconda Coppa Italia? Io c'ho anche questa, ho questa maglia qui, come tutte le maglie. Le gioie le sento tutte addosso quando entro in questi spogliatoi. Io sono tornato per continuare quanto ho iniziato, sono tornato per lavorare in maniera seria e per vedere se avevo ragione. Ero curioso di vedere direttamente se quello che pensavo di questa squadra era vero. Siamo una buona squadra e abbiamo la possibilità di far vedere un buon calcio e di entusiasmare i nostri tifosi. In fondo poi faremo i conti. Il Real Madrid? Ogni squadra è battibile, ma quando vinci queste partite (in riferimento alla vittoria negli ottavi di finale della Champions League della stagione 2007-2008, ndr) lo vedono in tutto il mondo.

L'importante è sapere dove vuoi andare e loro furono costretti a scansarsi. Pallotta? È il nostro presidente in versione ultras in casa. Lui ci tiene tantissimo alla nostra squadra, vuole vincere e pensa di strammettere molte cose ai suoi calciatori. È una persona positiva e anche una bella persona. Dovrebbe starci più vicino e più a contatto. Sarebbe più facile trasmettere e trasferire il segnale che vuole mandare alla squadra, perché è molto di più di quello che riesce a fare in questo momento».


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