Roma, Schick-shock sul futuro. Poi chiude il caso: «Orgoglioso di essere qui»

L'attaccante ceco ha parlato alla stampa del suo Paese: «Il mio obiettivo in futuro è giocare nel Real, nel Barcellona o allo United». Poi ha smentito su Instagram attaccando chi ha tradotto l'articolo. E in serata è arrivato un nuovo messaggio social: «In testa ho solo la Roma». Rischia una multa
Roma, Schick-shock sul futuro. Poi chiude il caso: «Orgoglioso di essere qui»

ROMA - E alla fine della giornata più intensa dal suo arrivo a Roma, Patrik Schick ha chiuso il caso con un post su Instagram: «Sono orgoglioso e felice di essere qui, non ho mai pensato di andare via. Adesso faccio tutto per tornare in campo. Ho in testa una cosa sola: dare il massimo per la Roma! Forza Roma Sempre!». Un messaggio che ha diradato il polverone sollevato dall'intervista dell'attaccante ceco al magazine del proprio Paese "Reporter", dichiarazioni rimbalzate in Italia questa mattina. «Spero di potermi trasferire tra qualche anno in un club ancora migliore, dove sarò pagato ancora meglio. E' una motivazione che mi ha sempre aiutato molto. Dove? Non credo di poter andare molto più in alto di così. Ma forse restano un paio di club… diciamo Real Madrid, Barcellona o Manchester United». 

Parole, in particolare queste ultime sui sogni per il futuro, che in mattinata avevano scosso l'ambiente romanista costringendo il giocatore a smentire queste dichiarazioni sui social sostenendo - in maniera anche piuttosto colorita - che la traduzione riportata da tutti i media italiani non era quella esatta. Una "stories" di Instagram poi "misteriosamente" cancellata dal profilo...


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Nell'intervista anche un lungo passaggio sull'affare saltato con la Juventus: «Alla fine della scorsa stagione potevo scegliere tra tante proposte, le offerte che mi piacevano di più arrivavano da Torino, Milano e Roma. Ho scelto la Juventus, ero stato chiamato da Nedved e tutto sembrava affascinante. Non vedevo l’ora. A giugno mi sentivo un giocatore della Juventus, ma in realtà non lo ero. Sapevo che l'infiammazione cardiaca era passata. Stavo bene ma la Juventus ha rinviato il mio trasferimento. Quando sono tornato dalle vacanze, il mio agente Paska mi ha detto che sarei dovuto tornare a Torino per altri test. Ho risposto che non sarei andato da nessuna parte. Alla Juventus non importava più di me, ero un po’ arrabbiato», ha dichiarato Schick.


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LA ROMA
Il ceco ha poi parlato della sua scelta giallorossa: «A metà luglio la clausola da 25 milioni non era più valida e il presidente Ferrero mi disse che avrebbe voluto tirare il prezzo più in alto possibile e così ha fatto, cedendomi per 40 milioni di euro alla Roma. Kolarov mi disse di star calmo e di non pensare al costo del mio cartellino. Quando ho visto il centro di allenamento a Trigoria mi sono reso conto che qui avrei potuto ottenere il meglio, non so se cose del genere esistano da altre parti. Non mi devo preoccupare di nulla, qui ci sono campi perfetti, i migliori sistemi di recupero, la palestra, i nutrizionisti ci misurano continuamente e ci dicono cosa mangiare, ci sono dozzine di impiegati solo per noi».

RISCHIO MULTA - Dalle parti di Trigoria c'è massima serenità sulla vicenda Schick. Il ds Monchi ha parlato con il ragazzo e il club sta aspettando la traduzione dell'intervista senza alcun tipo di preoccupazione. Il club valuta il giocatore un valore per la squadra e considera le sue parole normali per un calciatore del suo valore e delle sue ambizioni. Il giocatore però potrebbe essere multato, come prevede il regolamento interno. 


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ROMA - E alla fine della giornata più intensa dal suo arrivo a Roma, Patrik Schick ha chiuso il caso con un post su Instagram: «Sono orgoglioso e felice di essere qui, non ho mai pensato di andare via. Adesso faccio tutto per tornare in campo. Ho in testa una cosa sola: dare il massimo per la Roma! Forza Roma Sempre!». Un messaggio che ha diradato il polverone sollevato dall'intervista dell'attaccante ceco al magazine del proprio Paese "Reporter", dichiarazioni rimbalzate in Italia questa mattina. «Spero di potermi trasferire tra qualche anno in un club ancora migliore, dove sarò pagato ancora meglio. E' una motivazione che mi ha sempre aiutato molto. Dove? Non credo di poter andare molto più in alto di così. Ma forse restano un paio di club… diciamo Real Madrid, Barcellona o Manchester United». 

Parole, in particolare queste ultime sui sogni per il futuro, che in mattinata avevano scosso l'ambiente romanista costringendo il giocatore a smentire queste dichiarazioni sui social sostenendo - in maniera anche piuttosto colorita - che la traduzione riportata da tutti i media italiani non era quella esatta. Una "stories" di Instagram poi "misteriosamente" cancellata dal profilo...


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