Justin Kluivert, estro tecnica e velocità

Del padre ha solo la faccia paffuta: il suo regno è la fascia, forte in progressione, ricorda Insigne

ROMA - L’ultimo esempio di padre-figlio attaccanti rischia di trarre in inganno. Federico Chiesa ricorda molto Enrico, quando scatta ingobbendosi, quando prende la mira, quando calcia in porta. E lo ricorda perfino quando, con fare furtivo, alza la testa per sbirciare la situazione in area prima del cross. Anche il vecchio Chiesa era un attaccante esterno. Justin Kluivert, invece, di suo padre Patrick ha solo la faccia rotonda e paffutella. Per il resto, cioè per quello che conta di più, i punti di contatto sono pochi. [...]


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DIFFERENZA DI RUOLO - Justin è un attaccante esterno o, meglio ancora, un’ala d’attacco. Suo padre segnava da centravanti puro, gli bastava un centimetro di spazio per lasciare il segno, Kluivert jr, invece, quello spazio va a conquistarlo con una tecnica straordinaria. Patrick segnava ogni tipo di gol, nei filmati della sua epoca, all’Ajax e al Barcellona, ne troviamo perfino di tacco, ma le sue reti preferite erano quelle di rapina: se la palla vagava in area di rigore, finiva inesorabilmente sui suoi piedi. Paolo Rossi è stato il suo predecessore, Pippo Inzaghi il suo degno successore.


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DIFFERENZA TECNICA - Justin è un’altra cosa. Il suo regno è la fascia, la sua arma micidiale la tecnica in velocità, la tecnica nello spazio. Quando parte da lontano è impressionante, sembra uno degli attaccanti dell’ultima generazione francese, ma se vogliamo restare in Serie A possiamo parlare di Insigne (che comunque, come sprint secco, è leggermente inferiore). Gioca quasi sempre a sinistra per accentrarsi e far schioccare il destro, ha lo stesso tipo di tiro del napoletano, quelli che si spengono sul palo più lontano. Gol e assist arrivano quasi sempre dopo una giocata, un numero d’acrobazia, un tunnel o un dribbling, è come se quel gol e quell’assist fossero più leggeri, più scontati senza le premesse. Non è Salah, irraggiungibile per velocità abbinata alla tecnica, ma è un giocatore che può far divertire la gente.

 


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ROMA - L’ultimo esempio di padre-figlio attaccanti rischia di trarre in inganno. Federico Chiesa ricorda molto Enrico, quando scatta ingobbendosi, quando prende la mira, quando calcia in porta. E lo ricorda perfino quando, con fare furtivo, alza la testa per sbirciare la situazione in area prima del cross. Anche il vecchio Chiesa era un attaccante esterno. Justin Kluivert, invece, di suo padre Patrick ha solo la faccia rotonda e paffutella. Per il resto, cioè per quello che conta di più, i punti di contatto sono pochi. [...]


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