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«Non basta il talento, ci vuole anche la testa e l’allenamento». Parole che potrebbero risuonare ovvie dette da un giocatore qualsiasi, non però se a dirle è Nicolò Zaniolo, un diciannovenne che sta vivendo la sua prima vera stagione da professionista. Cinque gol in questi primi mesi con i 'grandi', due in un ottavo di finale di Champions League: sarebbe facile montarsi la testa con i riflettori puntati su di lui, l’ultimo quello de “Le Iene” che ha scatenato il nervosismo del ragazzo e dei tifosi. Nicolò resta invece sereno e concentrato sul campo, come sta facendo da inizio stagione: «Devo essere bravo a tenere i piedi per terra. A questi livelli ci si aspetta tanto da tutti», ha dichiarato Zaniolo a Sky, a margine della premio ricevuto a novembre come miglior centrocampista italiano classe 1999.
«Sono molto orgoglioso di aver ricevuto questo premio speriamo di poter continuare così e di essere un buon rappresentante di questa generazione - le sue parole -. Il talento non è tutto serve anche la testa e l'allenamento. Mancini? Sta ripartendo sulla strada giusta». E non solo il ct: Zaniolo con le sue ottime prestazioni si è già conquistato un posto fisso da titolare con la maglia giallorossa, e presto con quella azzurra.