ROMA - Manca solamente una goccia per far traboccare il vaso giallorosso. Eusebio Di Francesco è appeso ai 90 minuti di Champions: mercoledì la Roma a Oporto non si giocherà soltanto il pass per i quarti di finale ma anche il futuro del tecnico. Senza qualificazione o una buona prestazione, sarà addio. Sono quattro i nomi caldi e in ballo in caso di esonero dell’abruzzese, due ex romanisti, uno juventino e un milanista.
SOUSA - In pole è sicuramente l’uomo scelto da Franco Baldini e vallato dal presidente Pallotta. Paulo Sousa - che sarà in tribuna a Oporto - aspetta la chiamata della Roma per rilanciarsi in Europa dopo l’esperienza flop in Cina. L’ex giocatore di Juventus e Inter ha cominciato a farsi conoscere nel 2014 quando ha firmato per il Basilea dopo l’esperienza in Israele con il Maccabi Tel Aviv. Ha vinto il campionato elvetico ed è arrivato in finale di coppa di Svizzera, persa contro il Sion, mentre in Champions League - ironia della sorte vista la situazione di Di Francesco - è stato eliminato agli ottavi di finale dal Porto. L’anno seguente ha rescisso il contratto e si è accasato pochi giorni dopo alla Fiorentina, con la quale ha raggiunto il quanto e l’ottavo posto. Non confermato, nel 2017 ha preso il posto di Fabio Cannavaro firmando con i cinesi del Tianjin Quanjian: un anno dopo è stato esonerato con la squadra a metà classifica. Allenatore ramingo con cinque campionati girati in appena sei anni, l’esperienza nella Fiorentina è stata la più lunga della sua carriera con 740 giorni in carica. Con la squadra viola Sousa è riuscito a vincere una sola volta contro la Roma, battendola al Franchi uno a zero. Poi due sonore sconfitte per 4 a 0 e 4 a 1, e un 1 a 2 in casa con i gol di Salah e Gervinho. Tecnico da 3-4-2-1, ma con propensione anche al 4-2-3-1, modulo che Di Francesco ha utilizzato il più delle volte in questa stagione.