Mourinho, da Eto’o a Edo’o

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Mourinho, da Eto’o a Edo’o© Getty Images
Ivan Zazzaroni
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I tifosi della Roma ricorderanno a lungo la battaglia di Leverkusen, i sacrifici di una squadra che per 99 minuti ha dato gambe, cuore, polmoni, caviglie e muscoli per un risultato che rende storici i due anni di Mourinho: due finali europee consecutive, soddisfazioni internazionali come mai in precedenza per il club oggi dei Friedkin. Mourinho ha fatto la partita che voleva, che aveva sognato, preparato. Di pura sofferenza e applicazione: lo conferma il fatto che ha rinunciato anche a un solo minuto di Dybala pur di lasciare in campo gente con le caviglie arroventate, i quadricipiti disturbati, ma la testa lì, sul pezzo. Nel preciso momento in cui ha tolto Celik, José ha rinverdito i fasti dell’Eto’o di Barcellona, chiedendo a Edoardo “Edo’o” Bove di piazzarsi a destra come quinto per coprire chiunque si presentasse da quelle parti. Il Bayer le ha provate tutte, Xabi Alonso ha chiuso la partita con cinque attaccanti e gli equilibri andati a farsi friggere, ma i pullman di Mourinho non si sono spostati dalla sede naturale. Mourinho e la Roma hanno meritato questa immensa gioia: potrei definire questo risultato “la finale dell’empatia”, ovvero il prodotto della fusione a caldo di un tecnico unico al mondo con ragazzi e uomini con un’anima grande così. E l’hanno meritata anche perché per arrivare a Budapest han fatto fuori i leader stagionali di Bulgaria, Finlandia e Olanda, la quarta e la sesta della Liga e la settima della Bundesliga. Il giorno che Mourinho lascerà la Roma per colpa di una società di sprovveduti e ingrati, i miei auguri a chi prenderà i l suo posto. I tifosi non li perdoneranno.

Quei 5 minuti di Arrigo Sacchi

A “Cinque minuti”, su Raiuno, Bruno Vespa intervista Arrigo Sacchi testimone diretto dell’alluvione in Emilia-Romagna e dice: «A un certo punto lei si è messo davanti alla finestra a guardare quel fiume d’acqua che invadeva il Paese...». «No...», la risposta di Arrigo «per la verità sono salito al secondo piano per vedere Inter-Milan sull’Ipad». Cos’è la passione... Confesso che mi ha strappato un sorriso: ha interrotto per un istante i pensieri brutti di questi giorni, alimentati dalle immagini della mia gente che con la dignità che le è propria lotta, si dà coraggio e chiede soltanto di non essere lasciata sola.


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