Fuori i razzisti dagli stadi: così l'Udinese passa dalle parole ai fatti

Grazie alle telecamere e alla strumentazione d'avanguardia del proprio impianto, il club friulano ha individuato uno degli spettatori che hanno beceramente insultato Maignan e annuncia che non metterà mai più piede al Bluenergy Stadium. Un passo nella direzione giusta
Fuori i razzisti dagli stadi: così l'Udinese passa dalle parole ai fatti© ANSA

Fuori uno. Dopo l'infame gazzarra razzista contro Maignan, l'Udinese è passata dalle parole ai fatti. Il comunicato ufficiale del club bianconero merita di essere riportato integralmente: "Udinese Calcio comunica, a valle dell’individuazione del primo responsabile dei deplorevoli insulti razzisti a Maignan, che il soggetto in questione sarà, a tempo indeterminato, bandito dal nostro stadio con effetto immediato.La società conferma il suo impegno contro il razzismo e ritiene fondamentale l’applicazione di misure forti per mandare un concreto messaggio contro le discriminazioni, non solo nel calcio, ma nella società. Il Club tempestivamente, già da sabato sera, ha lavorato in stretta collaborazione con le Autorità mettendo a disposizione tutte le sue telecamere e la strumentazione d’avanguardia di cui è dotato il Bluenergy Stadium al fine di dare un riscontro rapido alle indagini ancora in corso.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’Udinese ringrazia la Questura di Udine per la collaborazione e conferma la sua fermezza nel colpire i responsabili degli insulti che infangano l’etica sportiva del club, della Regione, della città di Udine e di una tifoseria che, da sempre, sono un modello di integrazione e rispetto". Dopo ciò che era successo in campo, le parole di Maignan erano state molto dure: "«Oggi è un intero sistema che deve assumersi la responsabilità: gli autori di questi gesti, perché è facile agire in gruppo, nell'anonimato di una tribuna. Gli spettatori che erano sugli spalti, che hanno visto tutto, che hanno sentito tutto, ma hanno scelto di tacere: siete complici.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

L'Udinese, che parlava solo di interruzione della partita come se niente fosse, complice anche tu. Le autorità e il procuratore, con tutto quello che sta succedendo, se non farete nulla sarete complici anche voi». La risposta della società della famiglia Pozzo e delle autorità udinesi è stata concreta e rapida. Un passo nella direzione giusta è stato compiuto, ora ne devono arrivare altri per estirpare il cancro del razzismo negli stadi. La tecnologia di cui è dotato lo stadio friulano, in materia da sempre all'avanguardia, è un prezioso alleato nella lotta contro un fenomeno aberrante, da combattere senza se e senza ma.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Fuori uno. Dopo l'infame gazzarra razzista contro Maignan, l'Udinese è passata dalle parole ai fatti. Il comunicato ufficiale del club bianconero merita di essere riportato integralmente: "Udinese Calcio comunica, a valle dell’individuazione del primo responsabile dei deplorevoli insulti razzisti a Maignan, che il soggetto in questione sarà, a tempo indeterminato, bandito dal nostro stadio con effetto immediato.La società conferma il suo impegno contro il razzismo e ritiene fondamentale l’applicazione di misure forti per mandare un concreto messaggio contro le discriminazioni, non solo nel calcio, ma nella società. Il Club tempestivamente, già da sabato sera, ha lavorato in stretta collaborazione con le Autorità mettendo a disposizione tutte le sue telecamere e la strumentazione d’avanguardia di cui è dotato il Bluenergy Stadium al fine di dare un riscontro rapido alle indagini ancora in corso.


© RIPRODUZIONE RISERVATA
1
Fuori i razzisti dagli stadi: così l'Udinese passa dalle parole ai fatti
2
Pagina 2
3
Pagina 3