Leclerc e Sainz, bettibecchi continui
Ferraristi dunque in ombra, ma spigolosi uno nei confronti dell’altro, continuando a beccarsi sia pure con classe. Ci sono voluti pochi secondi di gara, giusto il tempo di entrare nella prima curva, per vedere Charles Leclerc fare a Carlos Sainz la stessa identica manovra subita dal compagno il giorno prima nella Sprint, e di cui s’era lamentato («Lotta più con me che con gli altri!»). Ha sapientemente ritardato l’entrata in curva per spingere l’altro verso l’esterno, mettendolo in difficoltà. Il risultato è vedere Russell che all’interno ha superato le due Rosse in un colpo solo. Una sorta di “occhio per occhio” del tutto improduttivo, ma che non deve sorprendere perché Carlos è stato scaricato da Maranello con il gradimento di Charles. Le carriere dei due si sono divaricate, e così i loro obiettivi. Dovrebbero pensare alla Ferrari, e invece: Sainz pensa a mettersi in luce per gestire al meglio le sue trattative per il 2025 (Red Bull, Mercedes, Sauber-Audi), Leclerc pensa a non prenderle da Sainz, ciò che quest’anno gli è finalmente riuscito. Ieri pareva più sollevato dall’aver preceduto Carlos (quarto-quinto, sai che soddisfazione) che dispiaciuto per il podio sfumato.
Vasseur e la frase di Sainz su Leclerc
Fred Vasseur è tornato alla teoria del decimo di secondo: siccome sono tutti vicini, ci vuol poco a passare davanti. Il proposito avrà una risposta tra meno di un mese a Imola, dove la Ferrari presenterà il suo importante pacchetto di aggiornamenti (che non verrà anticipato tra due domeniche a Miami, ancora gravata da Sprint e dunque con poche prove libere). «Con le dure abbiamo faticato terribilmente – ha detto Leclerc –, mezzo secondo più lenti delle McLaren, con cui invece ci confrontavamo alla pari sulle gomme medie. E se Piastri non avesse avuto il fondo danneggiato sarebbe stata dura anche arrivate quarto». Sainz se l’è presa con Leclerc (già, stavolta toccava a lui): «È stata una corsa un po’ folle, la manovra alla prima curva ci ha fatto perdere due posizioni e ci è costata cara per il resto della gara». Un capitolo da chiudere, per la Ferrari, a carattere d’urgenza.