Moelgg: «Il risultato del gigante mi fa male»

L'azzurra, che ha chiuso nelle retrovie lo slalom vinto dalla Hansdotter, torna sull'occasione persa il giorno prima: «Era una vita che rincorrevo una medaglia, è finita come a Val d'Isere 2009»
Moelgg: «Il risultato del gigante mi fa male»© AP
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PYEONGCHANG - Dopo aver sognato non solo la medaglia, ma addirittura l'oro olimpico nello slalom gigante di giovedì, chiuso all'ottavo posto dopo aver fatto il miglior tempo nella prima manche, Manuela Moelgg ha chiuso la sua Olimpiade con un anonimo 23esimo posto nello slalom speciale.
«COME A VAL D'ISERE» - Un risultato prevedibile, quello di oggi, per lei che aveva puntato davvero tutto sul gigante, nel quale quest'anno era stata davvero all'altezza delle migliori. La delusione dell'esperta slalomista azzurra è allora tutta per la sua prima gara qui a PyeongChang. «Il risultato del gigante mi ha fatto tanto male - dice senza mezzi termini la Moelgg - era una vita che rincorrevo una medaglia, invece questa gara è stata la fotocopia dello slalom femminile dei Mondiali 2009 a Val d'Isere (quando inforcò a poche porta dall'arrivo quando aveva la medaglia d'oro ormai in tasca, ndr)».
IL RAMMARICO - Il rammarico di Manuela è grande, perché sa di non aver sciato come avrebbe potuto nella sua seconda discesa. «Non ho fatto la seconda manche che volevo - dice con franchezza l'azzurra, che poi mostra tutta la sua sportività - Le ragazze che sono arrivate sul podio sono state più brave di me, anzi le più brave. Complimenti a loro. Io me ne sono andata con una lacrimuccia, ma ho avuto tanta gente che mi è stata vicina, a cominciare da mio fratello che mi aspettava in camera e tutta la mia famiglia che mi sta più vicina di tutti».
LO SLALOM SPECIALE - Chiusa la parentesi dolorosa del gigante, Manu prova a spiegare anche com'è andato lo speciale, che non l'ha vista certo tra le protagoniste. «Ho cercato di difendermi, ma le mie ambizioni erano tutte rivolte al gigante - dice con la consueta onestà - anche perché, visto l'ultimo dolore saltato fuori al ginocchio, ho preferito concentrarmi su quella gara. Tutte le forze ormai le avevo sprecate in gigante, per lo speciale evidentemente non era rimasto niente».


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