Sinner e Alcaraz, riparte in Australia la sfida tra i nuovi 'mostri'

L'azzurro e lo spagnolo, reduci da un allenamento congiunto, pronti a una nuova esaltante stagione: testa al primo Slam del 2024
Alessandro Nizegorodcew
4 min

Ancora loro. Jannik Sinner e Carlos Alcaraz: ieri ad allenarsi insieme con tanto di foto di gruppo postata sui social. Oggi l’azzurro continuerà a lavorare ad Alicante. Sono giorni di lunghe sessioni di allenamento, tanto lavoro atletico e match per mettere benzina nelle gambe. L’intensa stagione 2024 è ormai alle porte e il sogno australiano sta per iniziare. A che punto è, dunque, il percorso di crescita dei due enfant prodige (senza dimenticare Holger Rune) del circuito ATP?

Un 2023 d'oro per Sinner e Alcaraz

Sinner e Alcaraz hanno disputato una stagione di alto livello. Lo spagnolo, che ha chiuso il 2023 con 8.855 punti, era stato costretto a saltare per infortunio la trasferta "down under", alzando però il ritmo da Indian Wells a Wimbledon. A Londra è arrivata l’eccezionale vittoria su Novak Djokovic, che ha regalato a Carlitos il secondo Slam della carriera. Nell’ultima parte di stagione, tra un piccolo calo motivazionale e uno, maggiormente evidente, di natura fisica, i risultati sono divenuti latitanti. Sinner, dal canto suo, ha disputato una buonissima stagione (esclusa la parentesi su terra battuta) a livello di continuità, chiusa con l’apoteosi finale tra Pechino, Vienna, ATP Finals e Coppa Davis. L’azzurro ha totalizzato 6.490 punti, mancando complessivamente negli Slam (ad eccezione della semifinale a Wimbledon).

Servizio e risposta

Sinner ha messo la freccia su Alcaraz per quanto concerne il miglioramento alla battuta: Jannik ha aumentato velocità, angoli e imprevedibilità, riuscendo nell’intento sia di aumentare il numero di punti diretti sia di prendere in mano le redini del gioco. Alcaraz è certamente cresciuto al servizio, ma l’evoluzione di Sinner è stata decisamente più evidente. La risposta è, da sempre, il punto di forza dell’azzurro, che ha saputo però migliorare nelle letture (quando tenere, quando spingere, dove posizionarsi). Anche Alcaraz, in ribattuta, è semplicemente eccezionale.

Dritto e rovescio

Sinner ha migliorato il proprio dritto più di quanto Alcaraz non sia cresciuto nel rovescio. Si tratta di dettagli, finezze, piccoli accorgimenti, che però nell’analisi generale di un match tiratissimo (come spesso accade tra i due) possono essere decisivi. La potenza sprigionata dalle accelerazioni di entrambi non va presa in considerazione: ci si alza, si rimane a bocca aperta e poi si applaude.

Gioco di volo

L’azzurro ha lavorato tantissimo sulla tecnica della volée, sulla posizione a rete e sul serve and volley. I risultati, soprattutto negli ultimi mesi dell’anno, sono stati sotto gli occhi di tutti. Nonostante ciò, Alcaraz rimane un fenomeno nei pressi della rete, eseguendo colpi vincenti anche in precario equilibrio e coordinazione. Il servizio e volée è un’arma che anche l’iberico utilizza in maniera egregia.

Potenza e resistenza

Sinner è cresciuto muscolarmente, sia a livello di esplosività che di pura forza, ma vi è ancora un piccolo gap da colmare con Alcaraz. Lo spagnolo, infatti, oltre a lavorare molto sulla preparazione fisica, ha un vantaggio naturale, di puro DNA, che gli consente di tenere un ritmo indiavolato per 4 ore senza alcun patema.

Testa e consapevolezza

Il finale di stagione ha avvicinato Sinner e Alcaraz. Anzi, un sorpasso mentale potrebbe essere avvenuto. Jannik Sinner ha trovato consapevolezza grazie ai risultati e al modo, da campione, di stare in campo; contro chiunque e in qualsiasi circostanza. Carlitos potrebbe aver pagato, seppur in piccola parte, un’ultima parte di 2023 non irresistibile. Tornare a giocare in Australia rappresenterà per Alcaraz uno stimolo in più, sia per tornare subito a vincere che per conquistare punti pesanti.


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