Sinner agli Australian Open sereno: la maledizione di Netflix non può colpirlo

Il tennista italiano non è tra i protagonisti della seconda stagione di Break Point: l'anno scorso ci furono strane coincidenze. Tutti i dettagli

Sinner è salvo. La maledizione di Netflix non può colpirlo. Il motivo è molto semplice: non c’è Jannik tra i tennisti della seconda stagione della docuserie Break Point, visibile in Italia dal 10 gennaio, proprio alla vigilia degli Australian Open. L’anno scorso l’uscita della prima stagione fu una sentenza per i protagonisti, tanto che sui social, sulla stampa e in tv si iniziò a parlare sempre di più di “Maledizione di Netflix”. I primi tre a cadere furono Kyrgios, Badosa e Tomljanovic, costretti a ritirarsi prima dell’inizio dello Slam per degli infortuni.

Poi toccò al nostro Matteo Berrettini, sconfitto subito da Andy Murray al tie-break al quinto set dopo essersi divorato clamorosamente un match point. La stessa sorte toccò a tutti gli altri, da Casper Ruud a Kokkinakis. Maria Sakkari non ci credeva, e in sala stampa minimizzò: eppure venne sconfitta da Lin Zhu, allora numero 87 al mondo, che fino a quel momento non aveva mai vinto con una tennista della top 10. Sakkari sembrava sotto shock per quanto accaduto. Auger-Aliassime fu l’ultimo a cadere. Soltanto Aryna Sabalenka riuscì a salvarsi dalla maledizione, e vinse l’Australian Open.


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Break Point, la seconda stagione: i protagonisti

“La maledizione di Netflix” è diventata un argomento di grande attualità nel mondo del tennis. Tanto che la prima puntata della seconda stagione di Break Point si intitola proprio “La maledizione”, ed è lo stesso Netflix a raccontare tutto quello che è accaduto per filo e per segno nel 2023. Sicuramente i più superstiziosi staranno facendo gli scongiuri alla vigilia degli Australian Open, ma Sinner è fuori pericolo. Jannik infatti non figura tra i protagonisti, nemmeno nella seconda puntata, quella dedicata alle future stelle del tennis: Netflix ha puntato su Alcaraz e Rune. Chi deve fare gli scongiuri invece è Matteo Berrettini: lui c'è di nuovo ed è già stato sfortunato nel sorteggio, pescando subito Tsitsipas. Il tennista romano per precauzione si è ritirato dal torneo di esibizione Kooyong Classic ed è stato in dubbio fino all'ultimo per un problema al piede destro. Gli altri protagonisti sono Taylor Fritz, Coco Gauff, Nick Kyrgios, Daniil Medvedev, Tommy Paul, Jessica Pegula, Aryna Sabalenka, Maria Sakkari, Ben Shelton, Frances Tiafoe, Ajla Tomljanovic e Alexander Zverev. Insomma, vedremo se la maledizione di Netflix colpirà ancora, ma Sinner può stare tranquillo.


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Sinner è salvo. La maledizione di Netflix non può colpirlo. Il motivo è molto semplice: non c’è Jannik tra i tennisti della seconda stagione della docuserie Break Point, visibile in Italia dal 10 gennaio, proprio alla vigilia degli Australian Open. L’anno scorso l’uscita della prima stagione fu una sentenza per i protagonisti, tanto che sui social, sulla stampa e in tv si iniziò a parlare sempre di più di “Maledizione di Netflix”. I primi tre a cadere furono Kyrgios, Badosa e Tomljanovic, costretti a ritirarsi prima dell’inizio dello Slam per degli infortuni.

Poi toccò al nostro Matteo Berrettini, sconfitto subito da Andy Murray al tie-break al quinto set dopo essersi divorato clamorosamente un match point. La stessa sorte toccò a tutti gli altri, da Casper Ruud a Kokkinakis. Maria Sakkari non ci credeva, e in sala stampa minimizzò: eppure venne sconfitta da Lin Zhu, allora numero 87 al mondo, che fino a quel momento non aveva mai vinto con una tennista della top 10. Sakkari sembrava sotto shock per quanto accaduto. Auger-Aliassime fu l’ultimo a cadere. Soltanto Aryna Sabalenka riuscì a salvarsi dalla maledizione, e vinse l’Australian Open.


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