Sinner è salvo. La maledizione di Netflix non può colpirlo. Il motivo è molto semplice: non c’è Jannik tra i tennisti della seconda stagione della docuserie Break Point, visibile in Italia dal 10 gennaio, proprio alla vigilia degli Australian Open. L’anno scorso l’uscita della prima stagione fu una sentenza per i protagonisti, tanto che sui social, sulla stampa e in tv si iniziò a parlare sempre di più di “Maledizione di Netflix”. I primi tre a cadere furono Kyrgios, Badosa e Tomljanovic, costretti a ritirarsi prima dell’inizio dello Slam per degli infortuni.
Poi toccò al nostro Matteo Berrettini, sconfitto subito da Andy Murray al tie-break al quinto set dopo essersi divorato clamorosamente un match point. La stessa sorte toccò a tutti gli altri, da Casper Ruud a Kokkinakis. Maria Sakkari non ci credeva, e in sala stampa minimizzò: eppure venne sconfitta da Lin Zhu, allora numero 87 al mondo, che fino a quel momento non aveva mai vinto con una tennista della top 10. Sakkari sembrava sotto shock per quanto accaduto. Auger-Aliassime fu l’ultimo a cadere. Soltanto Aryna Sabalenka riuscì a salvarsi dalla maledizione, e vinse l’Australian Open.