Beach Volley: il Consiglio di Stato da torto a Greta Cicolari

Ribaltata la sentenza del Tar del Lazio che imponeva alla Fipav di corrispondere un risarcimento di 208.500 alla giocatrice per la sospensione di sei mesi comminatale nel 2013
Beach Volley: il Consiglio di Stato da torto a Greta Cicolari
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ROMA-Greta Cicolari dovrà rassegnarsi. Il Consiglio di Stato, chiamato a pronunciarsi dopo il ricorso presentato dalla Fipav contro il risarcimento di 208.500 euro ottenuto dalla beachers con sentenza del Tar del Lazio, ha dato ragione alla Federazione che nulla dovrà all’ex azzurra.

Si chiude in questo modo una querelle che si protrae da quattro anni, da quando gli organi di giustizia della Fipav avevano sospeso l’atleta dall’attività sportiva per sei mesi, a cui se ne sono aggiunti altri sette, a seguito di un’aggressione verbale davanti a testimoni nei confronti di Lissandro Carvalho e di alcune frasi offensive indirizzate allo stesso tecnico che la Cicolari aveva diffuso attraverso social.

Il Tar del Lazio lo scorso anno aveva dato ragione alla giocatrice, riconoscendo l’illegittimità della sospensione ed imponendo alla Fipav di pagare il cospicuo risarcimento. Il Consiglio di Stato ha ribaltato la sentenza.

La brutta vicenda però è ben lungi da essere chiusa perché Greta Cicolari dovrà ancora rispondere in sede penale per le accuse formulatele dallo stesso Lissandro Carvalho e dalle altre due giocatrici di beach Daniela Gioria e Marta Menegatti che hanno denunciato lei, i suoi due fratelli e il fidanzato per stalking e reiterate minacce. Il pubblico ministero di Bergamo ha chiesto il rinvio a giudizio per i quattro imputati. La decisione a settembre.


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