Pagina 3 | Non solo Ferrari, c’era la Benetton
L'era di Schumi
Flavio non ci ha visto lungo, ma lunghissimo. Schumi ripaga subito la fiducia con un 5° posto a Monza, sua prima gara col team, ma soprattutto con un crescendo di prestazioni che va avanti nei due anni successivi, quando arrivano anche le prime vittorie del pilota tedesco. La Benetton, in quegli anni, studia da grande squadra: mentre Schumi comincia a crescere, farsi conoscere, apprezzare e pure temere (belle lotte con i più grandi, come Prost e Senna, e con Ayrton pure qualche diverbio), la scuderia è pronta al grande salto: al tavolo da disegno si libn era l’estro creativo del progettista Rory Byrne, “gestito” dal direttore tecnico Ross Brawn. Sono loro che sfornano la prima arma mondiale di Schumi, la B194: nel 1994, il tragico anno che costa la vita a Senna, Schumi ne raccoglie il testimone vincendo il titolo nel finale pieno di polemiche di Adelaide, quando senza troppe preoccupazioni chiude bruscamente la traiettoria al rivale Hill: fuori entrambi, titolo a Schumi. Nel 1995 invece, tutto in scioltezza: con finalmente una fornitura Renault al posto del motore Ford, Schumi concede il bis assicurandosi il titolo ad Aida. Per la Benetton, invece, ecco il primo e unico Costruttori della sua storia. Storia che, purtroppo, è di nuovo ad un bivio: nell’estate, Schumi ha accettato la corte della Ferrari.