Atletica, momento d’oro per l’Italia: 24 record frantumati

Non era mai successo prima.   Oltre alle quattro medaglie a Glasgow siamo tornati ai vertici  mondiali in molte discipline
Atletica, momento d’oro per l’Italia: 24 record frantumati© ANSA
Franco Fava
5 min

Quattro medaglie nel weekend ai Mondiali indoor di Glasgow, massimo storico eguagliato della rassegna inaugurale di Parigi 1985 e quella di Siviglia 1991(quando però giocavamo in casa con le prove di marcia). Ben 11 finalisti tra i primi otto come mai accaduto nelle passate 18 edizioni. Terzo posto nella classifica a punti dietro il colosso Usa e i padroni di casa britannici con una spedizione priva di 7 campioni olimpici e anche del neo italiano, Andy Diaz, capolista mondiale 2024 del triplo con 17,61 ma eleggibile in azzurro solo alla vigilia di Parigi. E soprattutto 24 record italiani demoliti in 5 settimane stanno a testimoniare come l’atletica azzurra sia entrata in una nuova era d’oro in questo primo scorcio di stagione che porta agli Europei di Roma del 7-12 giugno e 50 giorni dopo all’Olimpiade di Parigi. «Un risultato che va oltre l’onda lunga dei 5 ori ai Giochi giapponesi di due anni e mezzo fa», ha giustamente ricordato il dt Antonio La Torre, che con questi ragazzi e queste ragazze, bravi e impertinenti in gara guarda già oltre, molto oltre: a Los Angeles 2028 e Brisbane 2032. Leo Fabbri, Mattia Furlani, Lorenzo Simonelli e Zaynab Dosso saliti sul podio hanno un’età media di 22 anni e mezzo.  

Progressi 

Con questi numeri ci avviamo a riproporre l’epopea degli anni 80 e 90 dei Mennea, delle Simeoni, dei Cova e via ad andare? Parrebbe di sì. I notevoli progressi prestativi registrati in tutti i settori, dalla pista alle pedane, dalla maratona alla marcia sono anche il frutto – come sottolinea La Torre, di un nuovo approccio nel rapporto tra allenatori e atleti. I due gioielli Dosso e Simonelli stanno a Giorgio Frinolli, la coppia di giganti del peso Fabbri-Weir a Paolo Dal Soglio, come in passato Mennea stava a Vittori, la Simeoni ad Azzaro, Cova e Panetta a Rondelli, Bordin e Baldini a Gigliotti. 

Italia dell'atletica, quanta marurità 

In Scozia sono piaciuti in tanti e non solo per maturità agonistica. Ai microfoni Rai, Za Dosso ha mostrato una crescita anche culturale che ci rende ottimisti circa il futuro prossimo e venturo di questa ragazza tosta cresciuta a Rubiera, come Stefano Baldini. Poi c’è la curiosità assai diffusa sui social, soprattutto da utenti stranieri, circa le enormi capacità mostrate da Furlani nella finale del lungo in cui ha duellato sulla stessa misura con il campione olimpico Tentoglou. In tanti si sono sbizzarriti a misurare quel salto nullo che valeva 8,55-8,60 con un vantaggio alla battuta valutata in 14,2 centimetri. Sono in tanti a scommettere che sarà Mattia l’uomo di battere a Parigi. 

Record caduti 

Al di là dei record caduti a ripetizione dal 27 gennaio al 3 marzo, balza agli occhi come le prestazioni dei nostri medagliati a Glasgow abbiano chiuso il passaggio invernale ai vertici delle graduatorie mondiali. Con 8,34 nel lungo Furlani condivide la leadership con il giamaicano Pinnock. Fabbri con 22,37 è dietro al solo statunitense Crouser. Dosso con 7”02 è terza al mondo a soli 4/100 dalla caraibica Alfred e dalla polacca Swoboda. Mentre Simonelli è terzo sulla scia del re Halloway e l'’ltro statunitense Cunningham, con lo stesso crono del francese Kwaou-Matthey e dello svizzero Josef. Ha sfiorato il podio in Scozia negli 800 Catalin Tecuceanu, ma il suo 1:45.00 (col quale ha cancellato l’antico primato di D’Urso che resisteva da 31 anni) lo colloca per una manciata di centesimi dietro al solo americano Hoppel. Con queste premesse, soprattutto in prospettiva Europei romani, non appare più così tanto strampalata l’ipotesi di 14-15 medaglie formulata dal presidente Fidal Stefano Mei. Anche perché le medaglie che si assegneranno saranno pressoché il doppio di quelle di Glasgow. Archiviata la breve stagione al coperto è alle porte quella outdoor: si inizia il 20 aprile con la prima tappa della Diamond League a Xiamen, cui seguirà Shanghai/Suzhou, nella quale potrebbe esserci l’esordio all'aperto di Furlani. 


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