Qual è il segreto della vostra fantastica squadra della 4x100?
"Non c’è un vero segreto. La questione è quanto noi ci sentiamo una famiglia e siamo in grado di passare da essere avversari a diventare una persona unica. Ci fidiamo ciecamente uno dell’altro, abbiamo un bellissimo rapporto. Quando andiamo in trasferta passiamo tanto insieme, cerchiamo di organizzare delle cene per rinforzare questo rapporto. Siamo sempre a pronti a spronarci fra noi, quando vediamo che qualcuno è in difficoltà gli facciamo capire che siamo un gruppo, che vinciamo e perdiamo insieme. Questa è la nostra forza, che ci permette di presentarci in pista non come atleti più forti del mondo ma come quelli che fanno viaggiare il testimone più velocemente, e di conquistare le medaglie".
C’è qualche compagno in particolare su cui ti senti di scommettere agli Europei?
"La nazionale italiana sta andando forte in questo momento, ci sono tanti atleti che stanno dimostrando il loro valore. Dopo Tokyo c’è stata un’evoluzione che ha fatto capire loro quanto fosse importante credere nelle proprie potenzialità per arrivare ai risultati. Credo che a Roma possiamo vincere davvero tante medaglie, penso a Mattia Furlani, Larissa Iapichino, ovviamente a Gianmarco Tamberi, a Leonardo Fabbri e… a me".
Beh, certo.
"Mi lascio per ultimo ma non penso di esserlo. Poi ci sono la 4x100 e le altre staffette, possiamo conquistare diverse medaglie e credo che riusciremo a fare un grandissimo Europeo".
Ma la medaglia più importante da conquistare saranno i tifosi, specialmente qui a Roma.
"Esatto. Stiamo lavorando tanto per far scoprire l’atletica. La cosa più importante è che la gente conosca l’atleta al di fuori della performance, perché credo nel momento in cui inizia a vedere la vita che fa, gli allenamenti, le difficoltà che può vivere allora inizia davvero a innamorarsi di quella persona e diventa un vero tifoso che lo sostiene in tutto il suo percorso. Quindi credo che la parte più importante sia portare non solo l’atletica ma i personaggi che la popolano dentro le case e le famiglie per far capire loro che anche noi siamo umani, che abbiamo le nostre problematiche, le nostre difficoltà, le nostre gioie, le nostre famiglie e tutto il resto".
Grazie Marcell, anche tu sei un ambassador per tutta l’atletica. In bocca al lupo.
"Grazie a te Fiona e viva il lupo!”.