"Il padel è uno sport inclusivo che aiuta a migliorarsi"

Alberto Franchi, atleta e istruttore sordo, racconta la sua storia e il suo metodo di insegnamento: «Mi concentro sulla mentalità per facilitare l’apprendimento»
"Il padel è uno sport inclusivo che aiuta a migliorarsi"
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Padel inclusivo per uno sport sempre di più alla portata di tutti. Uno sport che non solo permette a qualsiasi fascia d’età di scendere in campo ma che offre opportunità formative a chi vuole fare del padel un lavoro, oltre che una passione.

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La storia di Alberto

Siamo andati a Torino a incontrare Alberto Franchi per conoscere la sua storia: «Nasco come Maestro di tennis – le sue parole al termine di una lezione –. Ho smesso per andare a studiare fisioterapia in Svizzera, studi che non sono riuscito a terminare per motivi familiari e di salute. Quando sono tornato a Torino, nel 2017, iniziavano ad uscire i primi articoli sul padel e dopo aver provato a giocare la prima volta, mi sono subito innamorato. Sono andato in Spagna per conoscere metodi di gioco e lì ho imparato molto. Ora lavoro come istruttore al PadelCity Sport Friendly di Torino, con Seba Nerone Direttore Tecnico dell’Accademia».

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L'approccio

Alberto, atleta sordo e che di frequente collabora con l’Istituto dei Sordi di Torino, ci spiega il suo approccio metodologico con gli allievi, volto a una maggiore inclusione dei giocatori sordi: «Lavoro da cinque anni nel padel continuae in campo utilizzo un metodo particolare, dove vado ad approfondire la mentalità dei giocatori per facilitare il loro apprendimento più in fretta. Conosco bene la lingua dei segni ed è un grande vantaggio per poter comunicare più facilmente con gli atleti sordi. Inizialmente gli atleti sordi giocavano sempre tra di loro, io ho cercato di cambiare questo approccio integrando i sordi con gli udenti. Sono due mondi diversi che si possono mettere insieme, senza escludere nessuno. E devo ammettere che oggi sono molto contento dei risultati, perché i giocatori sordi, che usano maggiormente il senso della vista, giocando con gli udenti migliorano le loro prestazioni perché apprendono un modo diverso di giocare». Una testimonianza, quella di Alberto Franchi, che rispecchia il carattere inclusivo di questo sport, che sta crescendo esponenzialmente fino a cullare il sogno olimpico. Un traguardo all’orizzonte anche per gli atleti sordi: «Siamo indietro alla Spagna ma possiamo soltanto crescere – conclude l’istruttore torinese – in questo momento la Federazione dei sordi sta discutendo di includere il padel nelle Olimpiadi dei sordi nel 2025. Sarebbe un bellissimo traguardo, in attesa che il padel possa entrare definitivamente nel programma dei Giochi Olimpici».


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