Dolore ai tendini: ghiaccio si o ghiaccio no?

Il Prof Marco De Angelis ci spiega se sia giusto usare il ghiaccio su tendini doloranti
Dolore ai tendini: ghiaccio si o ghiaccio no?
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Come visto nel precedente articolo, i tendini sono tessuti poco “vivi”, con scarsa irrorazione sanguigna, che si possono adeguare solo in un lungo periodo di tempo a sopportare stress tensivi importanti.

Dopo un lungo periodo di inattività, come quello dello stop imposto dalle misure restrittive dell’attività fisica, spinti, i podisti inveterati, dalla voglia di riprendere le vecchie abitudini o, i neo-podisti, dalla voglia di abbandonare finalmente la sedentarietà, si tende a voler bruciare le tappe, non osservando una corretta progressione nella successione delle sedute e/o della loro intensità.

Tendini stressati

Gli stress di tensione troppo violenti provocano microlesioni interne (tendinosi) ed infiammazione dei tessuti intorno il tendine (peritendinite). Mentre le prime sono silenti e, inavvertite, possono procedere fino alla rottura, l’infiammazione peritendinea dà segno evidente di sè, con un fastidio/dolore tipico nei primi passi al mattino, appena scesi dal letto, o subito dopo una sosta prolungata.

Infiammazione positiva

Per quanto fastidiosa o dolorosa l’infiammazione è un processo indispensabile che viene messo in atto dall’organismo per riparare una lesione; essa infatti richiama più sangue, che apporta più ossigeno e nutrimento, ed attiva le cellule riparatrici di un tessuto.

Invece pratica purtroppo ancora molto comune è quella di applicare il ghiaccio, a lungo e più volte al giorno, su un tendine dolorante (le “passate”). Questo allevia momentaneamente il dolore per l’effetto anestetizzante locale del freddo (che inibisce la trasmissione nervosa), controbilanciato però dall’anti-infiammatorio ma pericolosissimo effetto di ridurre l’apporto sanguigno ad un tessuto già di per sé molto povero di sangue che comporta l’impossibilità del tessuto di riuscire a ripararsi. In questo modo non solo la lesione non viene riparata ma il danno progredisce ancora più facilmente.

Ghiaccio? No grazie, un po’ di caldo

La strategia giusta dovrebbe invece essere, oltre la progressione dell’intensità ed il distanziamento delle sedute successive, l’applicazione, sia prima della seduta di allenamento, che a distanza da questa, di…calore ! Sì, una bella borsa di acqua calda o di termoforo (ne esistono di pieni di gel, elettrici, che rilasciano calore a lungo) lasciata sul tendine 10,…20 o anche più minuti al giorno, se possibile anche più volte. Questo assicura un aiuto al processo naturale infiammatorio e, di conseguenza, una riparazione sia della peritindinite che della tendinosi.

Testo a cura del Prof. Marco De Angelis - Università de L'Aquila


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