Perché corriamo? Quali sono le motivazioni?

Ognuno inizia per un motivo, poi diventa un vero e proprio bisogno dell’organismo. Spiegate le motivazioni del perché corriamo.
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Nei giorni scorsi, leggendo alcuni commenti a vari post, abbiamo percepito in maniera amplificata il bisogno di correre. Molti si attengono scrupolosamente al DPCM facendo esercizio indoor. Numerosi si accontentano del balcone di casa, del vialetto del garage o anche della casa stessa. Altri fanno il giro del proprio palazzo, rimanendo nei pressi della propria abitazione. Ognuno cerca di mantenere il proprio stato di forma come può.

Ma perché corriamo? 

Oggi ci vogliamo porre questa domanda, cercando di analizzare il perché ci avviciniamo alla corsa, quale forza misteriosa ci spinge a praticare questo meraviglioso sport.

IL PRIMO DESIDERIO - In principio esiste un fattore scatenante, come la voglia di allenare il proprio corpo dopo anni di inattività fisica, il desiderio di dimagrire, la decisione di iniziare a condurre una vita sana, il bisogno di trovare una valvola di sfogo a livello psicologico, la necessità di scaricare lo stress, il senso di sfida con se stessi nel concludere una maratona o una semplice gara podistica, oppure, anche solo per semplice curiosità di approcciarsi a un nuovo mondo. Alla fine, però, ci fa stare talmente bene che diventa uno stile di vita. 

GRADUALITA’ - Ciò che è certo è che qualsiasi sia la ragione che ci porta a cominciare a correre, quello che ci sprona a continuare è il “come” ci fa sentire. Si può e si inizia a correre a tutte le età. Anche se non abbiamo un fisico allenato e anche se, al contrario, abbiamo qualche “intoppo” fisico (sovrappeso ad esempio), è sempre il momento giusto per iniziare ad allenarsi. Ovviamente, come ripetiamo costantemente, non ci si deve improvvisare, a rischio di farsi ancora più male, bensì ci si deve avvicinare con criterio e seguendo uno schema che preveda innanzitutto il buonsenso utilizzando un abbigliamento adatto, le giuste scarpe e un programma basato sulla gradualità. L’organismo va infatti preparato alla corsa, inizialmente con camminate e ginnastica poi con una corsa a ritmo lento che aumenterà gradualmente sia in termini di distanza che di velocità.

PAZIENZA E COSTANZA - La corsa “cresce” con il runner in tutti i sensi, specialmente come passione. Uscita dopo uscita si inizia a stare meglio, ad avere più resistenza, a essere più efficienti, a dimagrire e a rinforzare la muscolatura. Si scarica lo stress e, dunque, non possiamo non amare una disciplina che porta tutti questi benefici. È molto più rischioso condurre una vita sedentaria e inattiva (debolezza muscolare, problemi metabolici, ecc.). Non occorre avere fretta, la fretta è nemica, ma pazienza e costanza. 

ECCO PERCHE’ CORRIAMO - Tra il 1943 ed il 1954 Abraham Maslow spiegò il running e tutti i comportamenti umani attraverso una teoria basandosi sulla “gerarchia dei bisogni (o delle necessità)”, dove il bisogno di correre occupa il quinto livello, quello dell’autorealizzazione. Attraverso la soddisfazione dei bisogni primari arriviamo a raggiungere uno stato di benessere superiore, che ci fa stare bene, realizzati e soddisfatti alla fine di una corsa.  

Si corre per salute, per avere cura di sé stessi, per diventare più forti e per dimagrire. Si corre per routine, perché si deve raggiungere un traguardo importante. Si corre perché si fa parte di una comunità, che si divide in runner solitari e runner di gruppo. Corriamo per superare i nostri limiti, per vincere sfide con noi stessi, per trovare un modo di godersi momenti in perfetta solitudineuscire dalla routine quotidiana. Queste le caratteristiche delle persone che decidono di correre e prendere parte alle gare. 

E VOI? - Io ho iniziato a correre per curiosità e non mi sono più fermata. La gioia e le emozioni che la corsa ci offre sono variegate e molteplici, ognuno ha il suo bagaglio emozionale che potrebbe essere raccontato. Quindi perché non lo fate? Perché non ci raccontate il motivo per cui avete iniziato o perché vorreste iniziare? 

 

 Testo a cura di 

Dott.ssa Isabella Calidonna, Storico dell'arte, guida turistica, tecnico Fidal e preparatore fisico Coni.


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