Lo sport ha perso una grande occasione

Leggi il commento del Corriere dello Sport-Stadio sulla vicenda che ha coinvolto la schermitrice russa e quella ucraina
Lo sport ha perso una grande occasione© AFP
Paolo De Laurentiis
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La foto grande che pubblichiamo a centro pagina rappresenta la realtà, quello che il mondo vuole e gli atleti ancora di più: una ragazza russa (Anna Smirnova, a destra, con la mano sulla fronte) e una ucraina (Olga Kharlan, a sinistra con la maglietta nera, assieme alle compagne di squadra) una di fronte all’altra: parlano, si confrontano, si spiegano. L’assalto (nella scherma si chiama così anche se in tempi di guerra non è il massimo) è finito, non ci sono telecamere, nessun filtro. Per la prima volta dall’inizio del conflitto le due parti sono faccia a faccia senza armi, un messaggio di una potenza straordinaria che il mondo dello sport è riuscito a buttare a mare, squalificando l’atleta ucraina per essersi rifiutata di stringere la mano all’avversaria. In teoria una violazione del regolamento ma la stessa Kharlan ha spiegato che il giorno prima era stata autorizzata - sia pure informalmente - dalla federazione internazionale di scherma a salutare a distanza, come ai tempi del Covid. Ricostruzione che la Fie non ha contestato. Una richiesta tutto sommato banale se paragonata all’apertura dell’Ucraina arrivata proprio l’altra sera: via il divieto di gareggiare in competizioni dove ci sono i russi e i bielorussi, per avere la possibilità di qualificarsi per i Giochi di Parigi.

Un’occasione persa

C’era tutto per dare un messaggio di svolta: la sfida in pedana, il mondo (almeno quello dello sport) che va finalmente nella direzione giusta, la giornata perfetta a un anno dai Giochi di Parigi. Poi la beffa oltre al danno: se per la Kharlan la regola è stata applicata in modo inflessibile, un’altra regola è stata fantasiosamente interpretata per escludere la russa dopo la squalifica dell’avversaria. Delle due l’una: il regolamento si interpreta o no? E se si interpreta perché la prima interpretazione non è stata fatta a favore della Kharlan che con quel cartellino nero è fuori dal Mondiale? Un autogol che ha scosso anche il Cio, entrato in campo per chiedere che certe situazioni vengano valutate con il giusto grado di sensibilità. Quella sensibilità che due atlete, Kharlan e Smirnova, una ucraina e una russa, ieri hanno dimostrato confrontandosi nonostante la guerra. E che la burocrazia sportiva ieri ha demolito.


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