Dani Alves in carcere punta alla "strategia dell'alcol" per ridurre la pena

Inizierà tra qualche giorno il processo a Dani Alves, in prigione da un anno con l'accusa di stupro. Secondo le ultime indisrezioni la difesa del brasiliano starebbe valutando un cambio di strategia per ridurre la pena. Il giocatore rischia oltre dieci anni di carcere. Gli avvocati vorrebbero utilizzare quella che i media spagnoli hanno definito "la strategia dell'alcol": vorrebbero menzionare il numero di drink bevuti dal difensore per chiarire che non era del tutto cosciente su quanto accaduto nella discoteca di Sutton, in Spagna, nella notte tra il 30 e il 31 dicembre 2022.

Il processo a Dani Alves: la strategia del calciatore

Inés Guardiola, legale di Dani, avrebbe inoltre intenzione di chiamare a testimoniare Joana Sanz, la moglie del calciatore. Stando a fonti raccolte da El Periódico, la modella (che intanto ha chiesto il divorzio) dovrebbe parlare in aula di alcune chiamate che il 40enne le avrebbe fatto la notte in cui avrebbe commesso il reato. In questo modo la strategia difensiva acquisterebbe maggior peso. In sostanza la difesa punta a dimostrare che Alves non era a conoscenza del presunto stupro avvenuto nei bagni di una discoteca di Barcellona.

Quanti anni di carcere rischia Dani Alves

Per provare questa teoria, il team di Dani Alves sarebbe pronto a dimostrare una serie di ticket per corroborare la quantità di alcol consumata dall'ex juventino la notte che ha cambiato per sempre la sua vita. In questo modo la pena potrebbe essere ridotta: la Procura ha già chiesto nove anni di carcere mentre l'accusa ne ha richiesti ben dodici.