Amarezza Fabbri

Amarezza Fabbri
Ivan Zazzaroni
4 min

Il buio oltre la spinosa siepe della regolarità. Ho letto con attenzione il fondo del mio amico e ex direttore Mario Sconcerti sul Corriere della Sera: “Quegli immensi distacchi che annullano i fischi sbagliati”. Mi ha colpito il passaggio in cui - dopo aver sottolineato che i rigori per il Milan c’erano e erano due - scrive che “tutto questo conta poco, il Milan è a 32 punti dalla Juve, almeno 11 (da ieri 12, nda) dal Napoli. Di cosa vogliamo parlare? Una teoria sono gli errori ad personam, altra la qualità del tutto”. Nessuno ha mai messo in discussione la legittimità del distacco, né la superiorità della Juve sul Milan e sul resto del nostro calcio. Il tema però era, è un altro: sono i diritti e le ambizioni del Milan che non punta(va) al titolo, bensì alla zona Champions, e che sabato si è ritrovato penalizzato in partita e in classifica.

E' BUFERA SU FABBRI

In altre parole, i fischi sbagliati di Fabbri hanno annullato la regolarità dell’incontro, non del campionato (all’Olimpico un episodio simile a quello dell’Allianz Stadium è stato punito col rigore da Abisso, il “censurato” di Fiorentina-Inter). Non so cosa sia passato per la testa di Fabbri quando ha rivisto le immagini al video: azzerate le pressioni, c’erano tutte le condizioni affinché evitasse l’errore - l’evidenza del tocco di Alex Sandro, l’enorme vantaggio della Juve sul Napoli - eppure non l’ha evitato, l’errore, l’ha addirittura sublimato.

IL RIGORE NEGATO AL MILAN

La domanda sul Var è sempre la stessa da mesi ormai: come si può migliorare questo benedetto servizio? Nessuno pretende la perfezione, ossia la cancellazione di tutti gli errori, ma è necessario crescere sul piano dell’uniformità di giudizio: il Var ha ridotto il numero delle topiche (decine di correzioni indiscutibili) ma ne ha anche evidenziato la portata in tempo reale: la verifica sul campo dovrebbe essere appello e cassazione in unica soluzione.

Altre risposte dalla trentunesima: la corsa Champions ha una candidata più solida delle altre, l’Inter, nonostante il pari interno con l’Atalanta che ha raggiunto il Milan. La Roma ha ripreso a sperare grazie al suo capitano e viceallenatore facente funzioni (per il Master di Coverciano c’è tempo) mentre la Lazio non ha saputo approfittare dei confronti con Spal e Sassuolo, un punto su sei, e adesso è attesa dal Milan a San Siro e dal recupero con l’Udinese. In gara anche il Toro. Completato il finale in perfetto stile notarile, rientro, rientriamo in Europa con la Juve e il Napoli che ieri ha confermato di avere non pochi problemi di tenuta difensiva e mentale: la prolungata assenza di Albiol ha tolto certezze e serenità anche a Koulibaly, oltre che al resto della compagnia.


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