Gravina: "Non posso essere il becchino del calcio italiano, fermarsi sarebbe un disastro"

Il presidente della Figc: “Ho la responsabilità di difendere il nostro movimento, se il campionato non riparte si avrà in futuro un grande impatto negativo”
Gravina: "Non posso essere il becchino del calcio italiano, fermarsi sarebbe un disastro"© ANSA
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"Ci sono due correnti di pensiero: quella per la quale si dovrebbe chiudere tutta l'attività collegata al mondo dello sport e c'è una corrente che porto avanti che è quella di continuare. Io non posso essere il becchino del calcio italiano. Ho la responsabilità di difendere il movimento del calcio e il movimento sportivo". Gabriele Gravina non ha dubbi, il campionato deve ripartire. “Noi siamo preoccupati non nel fermarci oggi, ma siamo preoccupati perché se il calcio non riparte ha un grande impatto negativo per il suo futuro - ha dichiarato il presidente della Figc a ‘Che tempo che fa’ -. Io chiedo di essere considerato come movimento di impatto socio-economico del nostro Paese alla pari di qualsiasi altro settore. Ho parlato di giugno. Spero che l'Italia nel mese di giugno possa avere la possibilità di vivere un momento di sollievo diverso a quello che stiamo vivendo in questo momento”.

Il protocollo della Figc: dai ritiri blindati al distanziamento di 2 metri

Gravina: “Sto vivendo un dramma”

Se il Governo desse il suo stop? Questa è una responsabilità che lascio a loro. Io personalmente accoglierei una loro scelta con sollievo: potete immaginare il dramma che sto vivendo nel reggere questa mia battaglia. Il calcio italiano non è una monade che vive in maniera separata rispetto alle altre categorie del paese o a istituzioni internazionali, facciamo parte delle federazione europee e mondiali. Ma c'è il sentimento della speranza, anche”.

Gravina: “Perché si parla solo di calcio?”

Il nostro protocollo garantisce la negatività in un gruppo chiuso. È una preoccupazione molto ampia. Noi come calcio siamo un mondo che ha un grande impatto sociale e sanitario: non entro nel merito delle scelte di alcuni presidenti di federazione, ma rilevo che l'unico sport che ha sospeso tutto è il basket. Il calcio ha un impatto di 5 miliardi di euro”.

Gravina: “Ecco la nostra procedura”

"Io abbandonerei la falsa retorica. Esiste una procedura, un protocollo che abbiamo inviato ai ministri Spadafora e Speranza: ne aspettiamo la validazione. Per quanto riguarda tamponi e test ci sono cliniche organizzate per mettersi a disposizione, non può essere questo l'ostacolo per non far ripartire un movimento come il calcio. Chi vincerà lo scudetto? La squadra che farà più punti, sono convinto che riprenderemo".


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