Uva: "Nella crisi costruiamo il futuro del calcio senza paura"

Il vicepresidente dell'Uefa guarda avanti: "Servono competenze, idee e fatti. Gli stadi di proprietà sono importanti"
Uva: "Nella crisi costruiamo il futuro del calcio senza paura"© Getty Images
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ROMA - "Il futuro si costruisce con gli investimenti. Ma gli investimenti hanno bisogno di competenze, idee e fatti, non di parole. In questo stato di crisi bisogna lavorare tutti insieme e pensare al futuro senza paura, ma con grande coraggio". E' questo il messaggio lanciato da Michele Uva, vicepresidente Uefa, nel corso del webinar ‘Crescere insieme’ organizzato dall'Ascoli. Uva ha parlato dell'importanza per un club di essere dotato di un impianto e centro sportivo di proprietà o gestito per 20, 30, 40 anni: "E' un investimento che può portare grandi ricavi. Oltre a questo, va detto che lo stadio rappresenta un punto di riferimento sociale, lo stadio è l'identità di una città, dei colori di una squadra. E' il posto dove si crea una identità, quindi ad esso è connessa una responsabilità sportiva e sociale. Tutte le nazioni europee stanno sviluppando l'impiantistica sportiva: Ungheria, Turchia, Canada, Svezia, sono Paesi che hanno puntato sull'investimento in infrastrutture trainati da un grande evento o da politiche nazionali. In Italia, negli ultimi dieci anni, solo due squadre di Serie A e una di B, il Frosinone, si sono dotate di uno stadio di proprietà, l'Atalanta ci sta lavorando”.

Neri, presidente dell'Ascoli: "Stadi e centri sportivi danno identità"

Quanto ai centri sportivi, negli ultimi cinque anni l'80% delle società della top division europea ne ha costruito uno. Avere un centro sportivo di proprietà significa ottimizzazione di costi, ma anche identità tecnica", ha aggiunto Uva. E sull'argomento è intervenuto anche il presidente dell’Ascoli, Carlo Neri: "Il centro sportivo rappresenta l'identità tecnica, dalla prima squadra al settore giovanile. L'Ascoli stava lavorando su questo aspetto prima della pandemia e stiamo portando avanti il discorso anche ora. Lo stesso dicasi per la questione stadio: anche se non di proprietà, lavoriamo per una gestione di 20-30 anni".
(In collaborazione con Italpress)


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