"Barcellona, servono 500 milioni": capito perché volevano la Superlega?

L'allarme lanciato dal vicepresidente Romeu sul bilancio catalano, definito "in terapia intensiva", conferma quanto il progetto dei 12 club fondatori (ora ridotti a tre: Barça, Juve e Real) non avesse solo "l'obiettivo di migliorare la qualità e l'intensità delle competizioni europee", ma puntasse soprattutto a nuovi incassi
"Barcellona, servono 500 milioni": capito perché volevano la Superlega?© EPA
Xavier Jacobelli
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Vi ricordate della Superlega, nata nella notte fra il 19 e il 20 aprile 2021 e defunta in 48 ore sotto il peso, in primis, della rivolta dei meravigliosi tifosi inglesi; del veto dei principali l eader europei (Draghi, Johnson, Macron); dell'opposizione durissima di Uefa e Leghe professionistiche europee? Impossibile dimenticarla, la Super League, anche perché fra corsi e ricorsi ai tribunali spagnoli e alla corte di giustizia europea, minacce di squalifica dalle coppe europee, accuse e controaccuse, rispetto ai dodici soci fondatori in nove se la sono squagliata e tre sono rimasti: Barcellona, Juve e Real.

Drammatica intervista

Già, il Barcellona. Nella drammatica intervista rilasciata a Sport, quotidiano molto vicino e sempre bene informato sulle vicende blaugrana, Eduard Romeu, vicepresidente con delega all'economia, ha dichiarato: Il Barça è ancora in crisi. Il 16 giugno si terrà un’altra importante assemblea per essere in grado di resuscitare un uomo morto”. Dobbiamo portare il monte ingaggi a 400 milioni di euro. Dobbiamo fare come i contri competitor. Il Real Madrid, per esempio, è vicino a quei 400 milioni di cui sto parlando. Con questo avremmo una squadra competitiva e potremmo anche vincere. Il numero che fa più danni è quello dello squilibrio patrimoniale. Abbiamo perdite pregresse per 500 milioni di euro. Cui potrebbero 150 milioni da questa stagione se non correremo ai ripari. Abbiamo bisogno di 500 milioni per salvare il Barça. Stiamo cercando di resuscitare un uomo morto e siamo fortunati che il club abbia un potenziale e un brand che abbiamo saputo valorizzare, un patrimonio immobiliare e una serie di asset. Dopo tre anni consecutivi con perdite, la situazione deve essere invertita. È importante trasmettere al mercato che quando diciamo una cosa, la facciamo. Ci darà credibilità per le proiezioni future".

Il bilancio Juve

Romeo possiede la virtù della chiarezza. In questo momento, il Barça è il club che sta peggio, fra i tre che sperano ancora nella Superlega (l'11 e il 12 luglio la Corte di Giustizia Europea terrà la prima udienza sul ricorso presentato da spagnoli e bianconeri. Certo, anche la Juve, dopo i due aumenti di capitale in due anni per complessivi 700 milioni di euro, guarda più che mai con attenzione al bilancio che, al 31 dicembre scorso, ha chiuso la prima semestrale con una perdita di 119 milioni di euro. Il Real, invece, ha registrato un attivo di 874 mila euro e un debito netto in calo a 46 milioni.

La vera ragione

Per quanto sopra e, alla luce della situazione barcelonista, casomai ce ne fosse stato bisogno, si capisce perché, contrariamente a quanto annunciato nel comunicato notturno del 19-20 aprile 2021, il primo obiettivo della Superlega non fosse "migliorare la qualità e l’intensità delle attuali competizioni europee nel corso di ogni stagione e creare un formato che consenta ai top club e ai loro giocatori di affrontarsi regolarmente". Semmai, trovare una nuova fonte di incasso, forsennatamente ricercata dalle società maggiormente assillate dai bilanci. E, per riuscirci, creando un club di ricconi o ex ricconi che, bontà loro, ogni anno si riservano il diritto di invitare cinque società elette, con tanti saluti alla meritocrazia sportiva e alla qualificazione alle coppe europee guadagnata sul campo e solo sul campo. Ma si può? No che non si può.


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