Trentalange si è dimesso da presidente dell'Aia

Il numero uno dell'Associazione Italiana Arbitri lascia l'incarico per le conseguenze del caso D'Onofrio
Trentalange si è dimesso da presidente dell'Aia© Getty Images
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ROMA - Alfredo Trentalange si è dimesso da presidente dell'Aia, l'Associazione Italiana Arbitri. La decisione è stata ufficializzata dalla stessa Aia con un comunicato: "Alfredo Trentalange ha rassegnato le dimissioni dalla carica di Presidente dell'Associazione Italiana Arbitri - si legge nella nota di domenica 18 dicembre - questa sera, alle ore 21, i Componenti del Comitato Nazionale dell'AIA incontreranno in videocall i Presidenti delle rispettive macro regioni per spiegare le ragioni di questa scelta".

Trentalange: "Volevo evitare il commissariamento dell'Aia"

"L'ho fatto - spiega Trentalange al telefono all'Ansa - come senso di responsabilità per evitare il commissariamento dell'associazione". Domani, lunedì 19 dicembre, era in programma un consiglio federale della Figc che avrebbe portato molto probabilmente al commissariamento dell'Aia. A capo dall'Assoarbitri dal febbraio 2021, quando aveva sconfitto nelle elezioni il presidente uscente Marcello Nicchi, nelle ultime settimane Trentalange aveva dovuto fare i conti col caso D'Onofrio, il procuratore dell'Aia arrestato per traffico internazionale di droga. Dopo la perdita della giustizia arbitrale, passata sotto l'egida della Federcalcio, il numero uno dell'Aia era finito anche nel mirino del procuratore federale Chinè, che gli aveva imputato, tra i comportamenti "disciplinarmente rilevanti", la violazione dell'art. 4.1 del codice di giustizia sportiva, ovvero del dovere di comportarsi secondo i principi di lealtà, probità e correttezza, avendo tra l'altro - da capo dell'Assoarbitri - la responsabilità  di nominare i vertici degli organi di giustizia Aia. Secondo la procura, Trentalange - sentito venerdì dallo stesso Chinè - avrebbe omesso qualsiasi iniziativa volta ad accertare i reali requisiti professionali e di moralità di D'Onofrio.


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