Dal punto di vista giudiziario, va compresa meglio l’indagine condotta dalla Procura di Torino: il gioco d’azzardo illegale è punito con una semplice sanzione, ma l’estremo riserbo con cui procedono la Pedrotta e i suoi collaboratori fa supporre che possano esserci radici più profonde e l’inchiesta si allarghi.
Tempi
Digos e Squadra Mobile di Torino hanno lasciato il Centro Tecnico di Coverciano alle 20.20. Hanno parlato con Tonali e Zaniolo per circa due ore. Trattandosi di atti personali e privati, la Figc non ha fatto trapelare alcuna informazione relativa ai due giocatori. Di sicuro la giornata si era aperta con le rivelazioni choc di Fabrizio Corona, che ha anticipato la
notizia sui propri canali social e sul sito “Dillinger News”, e si è chiusa con un altro tipo di consapevolezza. Scetticismo, diffidenza e il pensiero della spettacolarizzazione dell’inchiesta (come spesso è accaduto) hanno lasciato il posto a un’altra, sgradevole, sensazione. Meglio sia successo ieri a Coverciano e non oggi a Bari, dove in ogni caso atterrerà una Nazionale sconvolta e ferita. Era un atto inevitabile e i due giocatori lavorano in Inghilterra, non più in Italia. La Procura avrebbe potuto agire soltanto adesso. I tempi non alleggeriscono la forma e la sostanza del caso, augurandosi che Tonali e Zaniolo sappiano tirarsi fuori e non vengano travolti, se non per colpe lievi, altrimenti distruggerebbero la propria carriera. È l’intero mondo del calcio, se verranno dimostrate certe accuse, che deve guardarsi bene dentro.