Capello: "Litigai con Cassano per le patatine fritte. Su Ronaldo e l'alcol..."

I retroscena sul passato dell'ex tecnico, raccontati durante una presentazione speciale ospitata nella sala vip dello stadio di San Siro: tutti i dettagli
Capello: "Litigai con Cassano per le patatine fritte. Su Ronaldo e l'alcol..."© ANSA
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Fabio Capello ha presentato il corso triennale in “sport management” ai ragazzi dell’università privata milanese UniLimec. La presentazione, ospitata nella sala vip dello stadio di San Siro, è stata l'occasione per l'ex allenatore di raccontarsi a cuore aperto, svelando anche alcuni retroscena interessanti sulla sua carriera.

Capello su Cassano: il retroscena

Tra i vari racconti, anche uno sulla sua esperienza al Real Madrid, nella stagione 2006/2007 chiusa con il trionfo nella Liga: “Stavamo perdendo 1-0 col Maiorca. I miei giocatori erano impauriti, sbagliavano i passaggi. A fine primo tempo, mi sedetti in spogliatoio al posto di Roberto Carlos, all’altezza dei miei giocatori, e dissi loro di giocare come in allenamento: la partita finì 3-1 per noi". Un retroscena, poi, su uno dei giocatori più "difficili" della sua carriera, ovvero Cassano: "Una volta prima di una partita ordinò delle patatine fritte. Me la presi ovviamente con lui, ma anche con lo chef, che gliele aveva preparate”. Capello ha poi ribadito di aver coniato lui stesso il termine "cassanata"

Capello e il rapporto con Ronaldo il fenomeno

Poi alcuni aneddoti, come sul ritorno al Milan nella stagione 1997/1998 (“il peggiore errore della mia carriera”), fino agli scudetti vinti con la Juve (“Li abbiamo vinti sul campo, eravamo semplicemente i più forti”). Infine sul rapporto con Ronaldo il fenomeno ai tempi del Real Madrid: “Gli piaceva fare festa e altri compagni lo seguivano. Van Nistelrooy mi disse che in spogliatoio c’era odore di alcol. Ronaldo pesava 94 chili, dieci in più rispetto a quando aveva vinto il Mondiale nel 2002. Gli dissi di mettersi a dieta, le provò tutte, ma arrivò a pesare 92 chili e mezzo. Mi chiese di lui Berlusconi. Io glielo sconsigliai. Gli dissi che faceva festa, che era sempre circondato da donne. Il giorno dopo sul giornale il titolo era: Ronaldo al Milan”. 


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