Cristiano Ronaldo sempre più furioso: è un triste tramonto?

Il portoghese perde la testa e la semifinale di ritorno della Supercoppa: scatti d’ira sempre più frequenti
Cristiano Gatti
4 min

Un autentico signore, diciamolo: potrebbe spaccare il setto nasale all’arbitro, invece si controlla e mima solo il gesto di un cazzotto. All’arbitro va di lusso, perchè è andato proprio a cercarsela, sbattendo in faccia al cinque volte Pallone d’Oro il cartellino rosso, solo perché aveva preso a gomitate un terzino
Scene del nuovo mondo, dove Ronaldo non smuove più l’epica, ma scrolla i banani perché a lui scendono dollari. È l’altro modo di rifarsi una vita, visto che nel vecchio mondo non era più vita, con tutti questi club altolocati incapaci di cogliere la sua arte e quei mentecatti delle classifiche fissati con i loro stupidi voti a Messi.

Ronaldo, gomito e pugno

E allora, per restare al centro della scena: parliamone e facciamone parlare, in qualunque modo, a qualunque costo, fosse pure a costo di adottare l’estetica portuale. È la semifinale di ritorno della Supercoppa saudita, l’armata dei deserti Al Hilal contro l’Al Nasri di Ronaldo (che alla fine perderà 2-1, con eliminazione e tanti saluti). Minuto 86, l’Al Hilal conduce 2-0. Il clima è già da western spinto. Il difensore Al Bulayhi entra in scivolata e manda la palla fuori, Ronaldo arriva come un indemoniato per rilanciare subito il gioco, solite scene penose per contendersi il pallone, faccia a faccia cagnesco, Ronaldo alza il gomito e Al Bulayhi stramazza a terra come un infartuato. Per l’arbitro è rosso diretto. A quel punto, CR7 mima anche il pugno contro di lui, salvo reperire da qualche parte un rimasuglio di consapevolezza e rassegnarsi a uscire dal campo, non senza applaudire ironicamente, scatenando ancora una volta sulle tribune l’inesorabile coro che lo accompagna in tutti gli stadi d’Arabia, “Me-ssi, Me-ssi, Me-ssi”.

Ronaldo fa il giro del web

Le scene del Ronaldo isterico fanno subito il giro del mondo, accompagnate dal corredino degli storici e degli statistici: si ricorda che lo scorso agosto, finale di Champions araba, sempre contro l’Al Hilal, sua signorilità si infilò una mano nel fondoschiena per poi spalmarla sulla faccia dello stesso Al Bulayhi, ancora tu, ma non dovevamo rivederci più? E in febbraio, invece, la Disciplinare della Federcalcio saudita punì CR7 con una giornata di squalifica per il gesto osceno rivolto ai tifosi dell’Al Shabab, ma sì, come dimenticare, assieme ai cinque Palloni d’Oro c’è anche quella memorabile foto con la mano dove Ronaldo è uomo proprio uomo.

La fine di Ronaldo

Stavolta se la caverà con due giornate, il calcio arabo ha conti pesanti e mano leggera. Quel che resta però incide più della squalifica. Su questa sfarzosa terza età di Ronaldo ormai si sta accumulando un dossier sempre più malinconico e deprimente. Anche Zidane finì sclerando con la testata a Materazzi, e benché in questi gesti non sia mai possibile scovare una qualsiasi nobiltà, almeno quella era la finale di un Mondiale. Nella sua emigrazione paperona, quest’ultimo Ronaldo sta liberando un fair-play coatto che non fa per niente bene al mito che resterà, se resterà. Ancora qualche rissa, ancora qualche gesto inguinale e qualche mano nel didietro, rimane ben poco da affidare ai posteri: un capannone di fuoriserie, i pettorali scolpiti, la tartaruga addominale. Non proprio un poema. Com’era quella di Mina? Certo, come no, l’importante è finire. 


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