Real-Barcellona, è il Clasico degli opposti

Sfida da urlo alle ore 16.15: ottimisti contro pessimisti
Real-Barcellona, è il Clasico degli opposti© Getty Images
Andrea De Pauli
3 min

Il 249º, comunque andrà a finire, sarà ricordato come il Clasico delle opposte visioni del mondo (e del gioco) e delle antitetiche disposizioni dello spirito. Ottimisti contro pessimisti. La settimana che sta per chiudersi ha certificato la qualificazione del Real agli ottavi di Champions con due giornate d’anticipo, mentre ha virtualmente messo fine all’avventura in Coppa Campioni del Barça, fin dalla fase a gruppi, per il secondo anno di fila. La logica porterebbe ad assegnare con facilità il ruolo degli ottimisti ai blancos e quello dei pessimisti ai blaugrana, ma ad ascoltare i due allenatori, alla viglia della gara, si comprende che la realtà e più sfumata e che l’accezione da assegnare ai due aggettivi, a ben guardare, non è, poi, così scontata.

Diretta Real Madrid-Barcellona: probabili formazioni e come vederla

Il pessimista

La Champions ci consegna due squadre dagli umori opposti, che in Liga, però, condividono la vetta dopo un percorso parallelo, fatto di 7 vittorie e un pareggio. La statistica assegna il primato al Barça, 20 gol realizzati e solo 1 concesso finora. E, poi, c’è quel 4-0 corsaro ottenuto dai catalani, nel medesimo scenario del Santiago Bernabeu, in occasione dell’ultimo incrocio. «Non conta nulla, è dello scorso anno» il pensiero di Ancelotti sulla questione. «Courtois sta meglio, ma non è ancora pronto, Rudiger, invece, sta bene e ci sarà». Al tecnico di Reggiolo viene ricordata una sua vecchia massima, secondo cui il difensore pessimista sarebbe quello sempre concentrato, perché propenso ad aspettarsi sempre il peggio. Definizione applicata, senza esitazioni, all’ex Roma. «Sì, Rudiger è molto pessimista». Re Carlo, non si tira dietro neppure al momento di dire la sua sulla guerra degli stili. «Il Barça, per tradizione, è fedele al suo gioco. Non dico che sia sbagliato, ma per me avere un unico stile non è la scelta più indicata, perché i giocatori cambiano e bisogna trovare la formula per farli sentire a loro agio».

L'ottimista

Visione opposta per Xavi, che nonostante l'ultimo 3-3 con l’Inter, dal sapore della sconfitta, non rinuncia alla sua idea. «Cercheremo, come sempre, di essere coraggiosi e di essere protagonisti con il pallone. L’anno scorso arrivavamo malissimo al Clasico e, poi, abbiamo vinto per 4-0». Le speranze di Xavi hanno, comunque, basi solide, basti citare i 9 gol in Liga di Lewandowski e l’unico golletto finora concesso da Ter Stegen nel torneo, oltre alla provvidenziale riapparizione di Koundé. «Sono ottimista fin dalla nascita e ho fiducia nel nostro lavoro. Per noi questa è una grandissima opportunità».

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA