Real e Barcellona contro per il caso Negreira, scricchiola la Superlega

Mentre la Juventus è ancora alle prese con il processo per le plusvalenze. Sapranno tenere in piedi il fronte anti-Uefa?
Real e Barcellona contro per il caso Negreira, scricchiola la Superlega
Davide Palliggiano
4 min

Il patto non si è rotto e apparentemente non s’è nemmeno incrinato. La visione resta comune: la Superlega è necessaria per il loro futuro. Da qui a ignorare totalmente ciò che sta accadendo in Spagna, però, ce ne passa. Il “caso Negreira” non poteva essere messo in secondo piano dalla Casa Blanca, l’ultimo club della Liga a dichiararsi “preoccupato” per quanto stia succedendo nei tribunali spagnoli e il primo a costituirsi parte civile. Ricapitolando: l’ex vicepresidente del Comitato Arbitrale ha ricevuto 7,3 milioni di euro dal Barcellona tra il 2001 e il 2018 per quelle che vengono definite consulenze e relazioni sui direttori di gara che hanno poi arbitrato la squadra catalana in quegli anni. Il Barça è indagato per corruzione dalla Fiscalia, la magistratura ordinaria spagnola che si occupa di questi casi. Quella sportiva, invece, non può intervenire, essendo il presunto reato entrato già in prescrizione, visto che sono trascorsi più di 3 anni. Ma nel caso in cui il Barcellona dovesse essere condannato, potrebbero in seguito scendere in campo Fifa, Uefa e in ultima istanza la giustizia sportiva spagnola per penalizzare il club, che resta comunque più che tranquillo nelle parole dell'attuale presidente, Laporta, non indagato a differenza dei suoi predecessori Rosell e Bartomeu. 

Caso Negreira, il Real parteciperà al processo Barcellona

Prelievi sospetti

L’Agenzia Tributaria sostiene che José Maria Enriquez Negreira ritirò grandi quantità di denaro in contanti per pagare persone non ancora identificate tra il 2016 e il 2019. Si parla di 550mila euro. Una cifra enorme, considerato che la Federcalcio provvedeva in quegli anni alla totalità delle spese di vitto, alloggio e spostamenti dell’ex arbitro. Cifre spuntate dopo che il Real Madrid si era già costituito parte civile, tenendo a cuore i suoi interessi. Per anni, i rapporti sono stati più che civili: al di là del progetto Superlega, in cui i Blancos restano gli unici superstiti insieme al Barça e alla Juventus, hanno fatto fronte comune contro LaLiga nei confronti del progetto “Impulso”, rifiutandosi di ricevere i finanziamenti del fondo di investimento CVC. C'è stato inoltre un silenzioso accordo per quanto riguarda i giocatori delle giovanili catalane, considerati intoccabili dal Real e viceversa. Il Real, però, vuole ora difendere i propri interessi e costituirsi parte civile significa avere la possibilità di visionare gli atti ed eventualmente chiedere sanzioni o risarcimenti, se lo riterrà opportuno. Un discorso che esula totalmente da quello della Superlega, dove Florentino Perez e Joan Laporta proseguono a braccetto. Il presidente del Barça non ha comunque preso bene questo passaggio del Real Madrid e ha provato a tranquillizzare i tifosi: «Il Barcellona è innocente ed è vittima di una campagna di discredito, in cui ora sono coinvolti davvero tutti». I due club si ritroveranno domenica per il Clasico di campionato al Camp Nou (la squadra di Xavi ha 9 punti di vantaggio), poi ancora il 5 aprile, sempre a Barcellona, per il ritorno delle semifinali di Coppa del Re. Il terzo Clasico, quello nei tribunali spagnoli, durerà invece a lungo e anche il quel caso la partita è più che aperta. Nei prossimi giorni, come ha svelato El Pais, saranno ascoltati dagli inquirenti anche Luis Enrique ed Ernesto Valverde, allenatori sotto la presidenza Bartomeu. Entrambi saranno chiamati a dichiarare se fossero o meno a conoscenza dei dossier sugli arbitri che a detta del club venivano elaborati da Negreira attraverso la sua società. Valverde, che ora allena l’Athletic Bilbao, neanche un mese fa aveva ammesso in conferenza stampa di non aver ricevuto alcun tipo di relazione sugli arbitri durante il suo periodo al Barça. 


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