Barcellona nel caos, accuse durissime: "Ha corrotto gli arbitri per anni"

Il giudice Joaquín Aguirre López, responsabile dell'inchiesta, ha parlato di un vero e proprio sistema di corruzione
Barcellona nel caos, accuse durissime: "Ha corrotto gli arbitri per anni"© Getty Images
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BARCELLONA (Spagna) - I 7,5 milioni di euro che il Barcellona ha versato a José Maria Enriquez Negreira, ex vice-presidente del Comitato Tecnico degli Arbitri per 17 anni, costituiscono un reato. Questo è quanto sostiene Joaquin Aguirre, titolare del tribunale investigativo numero 1 di Barcellona, che ha accusato il club catalano di corruzione, come riportato da 'El Debate'. Sono stati accusati anche Josep Maria Bartomeu, Sandro Rosell, lo stesso Negreira e suo figlio. Come spiegato su 'El Confidencial', la corruzione è "un tipo di reato che non richiede la prova dell'adulterazione di soggetti specifici e che prevede pene più gravi del reato di corruzione tra privati finora attribuito". Le sanzioni sono più gravi del reato di corruzione, per il quale finora il Barcellona era indagato. Il club è già sotto accusa, ma non sono attesi arresti, secondo fonti della polizia. Se fosse dimostrato che qualcuno della società blaugrana abbia chiesto denaro o qualche risarcimento per una decisione ingiusta, si tratterebbe già di corruzione. Il Barcellona potrebbe aver ottenuto "effetti arbitrali desiderati" grazie ai pagamenti versati nel corso di circa 18 anni all'ex vicepresidente del Comitato tecnico degli arbitri (Cta) spagnolo, José María Enríquez Negreira, e a suo figlio: è quanto sospetta il giudice Joaquín Aguirre López, responsabile dell'inchiesta sul cosiddetto 'caso Negreira', riguardante appunto un possibile sistema di tangenti pagate dal club calcistico catalano.

Barcellona nei guai: i reati contestati

Il giudice spiega che il Barcellona pagava Enríquez Negreira, che fu anche arbitro internazionale, e il figlio attraverso "società terze", inizialmente con una somma di 70.000 euro annui, poi incrementata fino ai 700.000 euro annui. Tale denaro veniva versato "in virtù della carica ricoperta dal primo", in quanto i pagamenti cessarono nel 2018, quando il dirigente lasciò il ruolo di vicepresidente del Cta. "Per deduzione logica, i pagamenti effettuati dall'Fc Barcellona soddisfacevano gli interessi del club", scrive il giudice Aguirre López, "e da ciò ne consegue anche che i pagamenti hanno prodotto gli effetti arbitrali desiderati dall'Fc Barcellona, per cui dev'essere esistita una disparità di trattamento rispetto alle altre squadre e la conseguente corruzione sistemica dell'insieme degli arbitri spagnoli". Ora, aggiunge il magistrato, spetta alle indagini della Guardia Civil accertare se tale ipotesi verrà supportata da prove. Intanto, il club è indagato per un reato di "corruzione" di un funzionario pubblico.


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