La lezione di Grosso ai criminali che potevano fargli perdere un occhio

Il campione del mondo è già tornato con la squadra e ha seguito l'allenamento del Lione: "Mi auguro che ciò che è accaduto possa essere una lezione per il nostro futuro"
Xavier Jacobelli
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Indossando la tuta sociale, il cappellino calato sulla fronte, quasi a nascondere la ferita all'occhio sinistro che ha rischiato di perdere, suturata con 12 punti, nel centro sportivo di Décines, Fabio Grosso ha seguito l'allenamento del Lione guidato dal vice, Raffaele Longo. La prognosi stilata dai medici in ospedale gli prescriveva 30 giorni di "temporanea inabilità al lavoro", ma il campione del mondo è voluto tornare subito con la squadra, alla ripresa della preparazione in vista del prossimo incontro casalingo con il Metz (domenica 5 novembre, ore 13). E sul profilo Instagram, l'uomo che nel 2006 ha dato all'Italia il quarto titolo mondiale, ha scritto: "Quello che è successo domenica sera poteva essere una tragedia e sicuramente lo è stata per lo spot e per tutti quelli che lo amano. Mi auguro con tutto il cuore che possa essere una lezione per il NOSTRO futuro. Grazie a tutti per il vostro supporto e la vostra vicinanza. Allez l'Ol... Toujours". 

Fabio Grosso a Lione, una lezione di coraggio 

Quel NOSTRO a lettere maiuscole vuole significare come Grosso, nonostante l'agguato teso al bus lionese dai criminali travestiti da tifosi del Marsiglia, continui a credere che un altro calcio sia possibile nella Ligue 1 alle prese con una spaventosa ondata di violenze dentro e fuori gli stadi, scandite da razzismo, omofobia e antisemitismo. Una lezione di coraggio e di forza d'animo che fa onore al tecnico italiano, destinatario di centinaia di messaggi di solidarietà e sostegno, anche da parte di sostenitori del Marsiglia. Jean-Michel Aulas, storico presidente del Lione dall'87 all'estate scorsa, ha confidato all'Equipe tutta la sua preoccupazione per la situazione del massimo torneo transalpino: "La prossima volta ci sarà un morto". Sei persone sono state arrestate, due hanno ammesso di avere lanciato pietre e fumogeni contro il pullmann del Lione. Tre sono le inchieste aperte dalle autorità francesi: due sull'agguato ai lionesi, la terza riguarda i tifosi dell'OL accusati di avere fatto il saluto nazista, rivolgendosi con ululati razzisti ai fan della squadra di Gattuso. La stessa Equipe, all'indomani del ferimento di Grosso, aveva titolato in prima pagina: "Il disgusto e la vergogna". Titolo quantomai azzeccato.


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