La squalifica di Sandro Tonali ora è effettiva, almeno per la giustizia sportiva italiana. L'accordo tra la procura Figc e i legali del calciatore, annunciato ieri dal presidente federale Gravina, ha avuto il "via libera" dalla procura generale dello sport. Ora si attende solamente l'estensione internazionale da parte della Fifa. La Federcalcio ha infatti compiuto tutti i passaggi necessari affinché i 10 mesi di stop comminati all'ex centrocampista del Milan (più altri 8 di pene riabilitative, cioè le terapie da seguire contro la ludopatia e i 16 incontri programmati in presenza) siano validi anche in Premier League e nelle altre competizioni europee.
Cosa succederà in Premier
Quanto tempo ci vorrà? Non esiste una prassi consolidata. E ora sta alla sensibilità della Fifa accelerare su questo fronte, evitando così che domani Sandro scenda in campo nella sfida di campionato (ore 18.30) contro il Wolverhampton. "Non abbiamo ancora ricevuto comunicazioni ufficiali dalle autorità italiane - ha detto il tecnico dei Magpies Eddie Howe -ci sono grosse possibilità che Tonali sia disponibile. Ci stiamo preparando come se fosse a disposizione, viaggerà con noi".
Il precedente di Paratici
Finché non arriva lo stop da parte della massima autorità sportiva, Tonali è infatti utilizzabile perché la squalifica ha effetto solo in Italia. Il passaggio avverrà, sarebbe clamoroso il contrario, ma ora va capito con quali tempistiche potranno esaurirsi tutti gli step burocratici. Alla prossima gara ufficiale, infatti, mancano solo poche ore. Il precedente relativo a Fabio Paratici, ex ds della Juve squalificato per 30 mesi per il caso plusvalenze, di certo non rassicura: quando arrivò la sentenza, Paratici lavorava già per il Tottenham e ci sono voluti due mesi per estendere la squalifica su scala internazionale.
Dal patteggiamento pubblicato sul sito federale emerge un altro dettaglio dell'accordo con Tonali: oltre alla violazione dell'articolo 24 del codice di giustizia sportiva (divieto di scommesse sul calcio per un tesserato), all'ex milanista viene riconosciuta anche la violazione dell'articolo 4, comma 1, cioè quello che impone "lealtà, probità e correttezza". Lo stesso era avvenuto nel caso di Fagioli, fermato per 7 mesi (più 5 di riabilitazione), una squalifica inferiore rispetto al collega poiché quest'ultimo non ha solo scommesso su Serie A e Champions ma lo ha fatto pure sulle gare della squadra per cui lavorava, il Milan.