Mirabelli: «Bonucci? Dargli la fascia è stato un errore»

L’ex dirigente del Milan non usa giri di parole: «Raiola voleva 30-40 milioni per il rinnovo di Donnarumma. Il milione al fratello? Qualcosa bisognava pur concedere. Avevo praticamente preso Ronaldo...»

ROMA - La destinazione di Cristiano Ronaldo avrebbe potuto essere quella del Milan. Lo ha rivelato l'ex ds del Milan Massimiliano Mirabelli in un'intervista a Sportitalia. "Era un'operazione che avevamo in mente e ne abbiamo parlato con Jorge Mendes. Sapevamo che aveva problemi al Real Madrid e abbiamo fatto una chiacchierata. Siamo stati responsabili perché Li voleva fare l'operazione ma noi volevamo comunque vedere se era sostenibile. Lo avevamo praticamente preso e se avessimo avuto una grande proprietà come ha oggi il Milan con Elliott magari sarebbe arrivato da noi" le parole di Mirabelli. "Ibra al Milan? No. Anche a noi Raiola l'aveva offerto, ma il Milan ha la necessità di mettere quegli elementi per crescere e costruire e far partire un nuovo ciclo. Non può farlo con Ibrahimovic, che è ancora un grande giocatore, semplicemente per questione di anagrafe". Mirabelli ha anche definito un errore l'aver dato la fascia di capitano a Leonardo Bonucci nella scorsa stagione, definendo come nelle gerarchie del club ci sarebbero stati altri giocatori davanti a lui. "Un errore perché c'erano altri prima di lui e quindi andava data ad altri".


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IL MILIONE AL FRATELLO DI GIGIO - L'ex direttore sportivo rossonero ha parlato anche del mancato acquisto dell'attaccante gabonese Aubameyang, passato poi all'Arsenal. Un'idea non condivisa con l'ex allenatore Montella. "L'ho visto più volte, era il mio unico obiettivo anche e il Dortmund in quel periodo chiedeva tanti soldi. Nel frattempo che cercavo di fare questa trattativa, c'era da ascoltare anche l'allenatore Montella che ha sembra dichiarato di gradire come prima scelta Kalinic". Sulla trattativa del rinnovo di contratto di Donnarumma: “Con Raiola non c'è odio o guerra. Ognuno cercava di tutelare il proprio interesse. Mino ha fatto tante cose con il Milan e aveva un approccio diverso, era abituato in maniera differente. Il problema principale era trattenere Donnarumma, tutti si chiedevano chi avrebbe fatto il rinnovo dicendo che non si poteva perderlo. Raiola non aveva rinnovato col Milan prima perché aveva delle pretese per il suo rinnovo, richieste da 30-40 milioni di euro per rinnovare Donnarumma. Si parlava di queste cifre, richieste che per me sono assurde ma che oggi sono legittime. Alla fine siamo arrivati alla firma senza spendere un euro in commissioni o altro. Arrivati alle mani? No, assolutamente ma i toni sono stati a volte accesi, anche a casa sua a Montecarlo. Il milione al fratello? Qualcosa bisognava pur concedere. Reina? È importantissimo perché è stata un'opportunità in un momento in cui eravamo quasi sotto ricatto da parte di Raiola su Donnarumma. Situazione imbarazzante nella quale si è scelto di tutelare il club”. (in collaborazione con Italpress)


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ROMA - La destinazione di Cristiano Ronaldo avrebbe potuto essere quella del Milan. Lo ha rivelato l'ex ds del Milan Massimiliano Mirabelli in un'intervista a Sportitalia. "Era un'operazione che avevamo in mente e ne abbiamo parlato con Jorge Mendes. Sapevamo che aveva problemi al Real Madrid e abbiamo fatto una chiacchierata. Siamo stati responsabili perché Li voleva fare l'operazione ma noi volevamo comunque vedere se era sostenibile. Lo avevamo praticamente preso e se avessimo avuto una grande proprietà come ha oggi il Milan con Elliott magari sarebbe arrivato da noi" le parole di Mirabelli. "Ibra al Milan? No. Anche a noi Raiola l'aveva offerto, ma il Milan ha la necessità di mettere quegli elementi per crescere e costruire e far partire un nuovo ciclo. Non può farlo con Ibrahimovic, che è ancora un grande giocatore, semplicemente per questione di anagrafe". Mirabelli ha anche definito un errore l'aver dato la fascia di capitano a Leonardo Bonucci nella scorsa stagione, definendo come nelle gerarchie del club ci sarebbero stati altri giocatori davanti a lui. "Un errore perché c'erano altri prima di lui e quindi andava data ad altri".


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