Il Bologna corteggia Pierotti: Sartori lo osserva con i suoi uomini

L’acquisto dell’argentino sarebbe una priorità se partisse Orsolini (e non Barrow). La clausola di quattro milioni è invitante: un investimento con rischi limitati
Il Bologna corteggia Pierotti: Sartori lo osserva con i suoi uomini
Claudio Beneforti
4 min

BOLOGNA - Il tempo degli esami, Santiago Daniel Pierotti in questi giorni si sta giocando il Bologna. Intanto va detto che si è messo nelle condizioni di avere anche il passaporto comunitario, e questo è tutt’altro che un particolare di poco conto, considerato che sui giornali argentini è uscita la notizia secondo la quale questo esterno di attacco il cui cartellino appartiene al Colon Santa Fe sarebbe appena rientrato in patria dopo aver espletato in Italia le necessarie pratiche burocratiche. Pierotti piace al Bologna, eccome se piace, ma conoscete quello che è il modo di lavorare di Giovanni Sartori, che prima di acquistare eventualmente un calciatore vuole che sia stato visto, rivisto, rivisto ancora (e soprattutto apprezzato) con grande attenzione almeno da un paio, se non addirittura tre, dei suoi osservatori più fidati. Che fin qua (appunto) hanno stilato relazioni positive sul conto di Pierotti, ma che devono completare l’opera nel corso di questa settimana, tenendo presente come il Colon ieri sera sia stato impegnato contro il Racing Avellaneda in Primera Division, come sarà impegnato mercoledì in Coppa di Argentina contro il Lanus e il giorno successivo, di nuovo in Primera Division, a Buenos Aires contro il River Plate.

Il viaggio in Italia

Sì, tra una decina di giorni il Bologna deciderà se prendere o lasciare Pierotti, che in teoria potrebbe essere rilevato pagando la clausola di quattro milioni, ma si sa come vanno le cose in Argentina, nel senso che tutto dovrà essere negoziato, e il discorso non vale solo per l’ingaggio del calciatore. Sottolineato come Pierotti sia un destro naturale e come possa essere impiegato sia sulla fascia destra che su quella sinistra, nelle idee del Bologna sarebbe un calciatore da far crescere a Casteldebole, perché da una parte è vero che sta evidenziando potenzialità tecniche e fisiche importanti, ma è altrettanto vero che più di una volta anche i calciatori bravi hanno fatto fatica ad ambientarsi da subito nel nostro calcio. Guardate lo stesso Nicolas Dominguez, che nel corso del suo primo anno a Bologna fece solo intravedere quello che sapeva fare, mancando soprattutto di continuità. Certo, Pierotti ha già informato quelli del Bologna di accettare con gioia un eventuale trasferimento in Italia, e la sua corsa contro il tempo per fare il passaporto italiano è la chiave di lettura di quello che è il suo grande desiderio e la sua voglia infinita di sbarcare a Bologna, oppure... magari al Torino di Urbano Cairo e Davide Vagnati, che ancora una volta sta seguendo una strada già battuta da Sartori e Marco Di Vaio.

Da prendere subito

Un interrogativo importante: Pierotti rappresenta attualmente per il Bologna una priorità o un’alternativa? Tutto è legato a quello che sarà il domani di Riccardo Orsolini e Musa Barrow. Anche se non lo rivelano ufficialmente, la speranza sia degli uomini dell’area tecnica rossoblù sia di Thiago Motta è quella che alla fine della fiera decida di rinnovare l’Orso e al tempo stesso di poter chiudere un’operazione in uscita per l’attaccante gambiano, e se così dovesse accadere Pierotti no, non sarebbe una priorità. Di contro lo diventerebbe se Orsolini dovesse essere ceduto e non si muovesse Barrow. Come potete capire, siamo sempre alle solite, come abbiamo già scritto il domani dell’Orso finisce per condizionare e ritardare il mercato del Bologna, anche se in questo caso va rimarcato un aspetto. Questo: Sartori e Di Vaio credono veramente in Pierotti? Se la risposta è sì, come quanto meno stanno facendo credere, anche alla luce di quello che costa, devono portarlo a Casteldebole prima che qualcuno glielo porti via da sotto il naso indipendentemente da tutto e tutti, anche perché quei soldi investiti li riprenderanno sempre.


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