PARMA - Il mercato è fatto di priorità. E l’Inter, dopo aver già chiuso due colpi – Sucic, già annunciato, e Luis Henrique, che lo sarà a breve -, ora deve innanzitutto coprire un vuoto, numerico ma anche tecnico: quello in attacco, alle spalle di Lautaro e Thuram, alla luce dei contratti in scadenza di Arnautovic e Correa e dei punti di domanda sul futuro di Taremi. La squadra nerazzurra, infatti, non può permettersi di non avere, per il terzo anno di fila, un’effettiva alternativa al tandem titolare. Sarebbe un rischio e le conseguenze, tra stanchezza, usura e infortuni, sarebbero inevitabili, come è stato evidente nelle ultime due stagioni. Avanti tutta, quindi, su Hojlund, ovvero il prescelto per fare il terzo uomo là davanti.
Derby di mercato con il Milan
Anche i tempi, però, sono fondamentali. Altrimenti, il pericolo è di farsi bruciare dalla concorrenza. Vale per l’attaccante danese. Ma, in questo momento, c’è pure un altro elemento particolarmente appetito. Si tratta di Leoni, difensore nemmeno 19enne del Parma, che si è preso la scena proprio grazie a Chivu. In pochi mesi, anche in Serie A ha confermato le doti che aveva già esibito in B con la Sampdoria. L’Inter ci aveva pensato pure la scorsa estate, prima di incagliarsi in una trattativa complicata con il club blucerchiato. Ora la fiamma si è riaccesa. Il problema è che c’è pure un rivale del calibro del Milan con cui avere a che fare.
Hojlund, nodo formula
Tornando a Hojlund, l’Inter si è mossa già da diverse settimane. Per la verità, il fronte era addirittura doppio e comprendeva pure Zirkzee. Ma il Manchester United pensa di trattenere l’olandese e così avanti tutta sull’ex-Atalanta. Che ha già dato la sua disponibilità al ritorno in Italia e anche a sposare la causa interista. Nessun muro nemmeno da parte dei Red Devils, semmai il nodo è la formula dell'operazione. In Viale Liberazione, infatti, puntano ad un prestito con semplice diritto di riscatto, altrimenti obbligo ma legato ad alcune condizioni. Lo United ancora non ha aperto ad un trasferimento temporaneo e insiste per una cessione immediata a titolo definitivo. Se non altro, c’è maggiore sintonia sulla valutazione del cartellino di Hojlund. Due estati fa, l’Atalanta portò a casa oltre 70 milioni, bonus compresi. Ma, in Premier, qualcosa non ha funzionato. E così ora per portarlo via possono essere sufficienti 40-45 milioni.