Magari Alvaro Morata le valigie le ha già fatte e i biglietti per Barcellona li ha già presi. Magari ha già detto sì al ruolo nel progetto tecnico proposto da Xavi e all'offerta economica del Barça. Magari chiudendo gli occhi si vede pure bene con la maglia blaugrana. Ma aprendoli vede tutto bianconero e continuerà a farlo finché la Juve non gli dirà che potrà effettivamente andarsene con sei mesi d'anticipo. Un messaggio che alla Continassa non gli hanno ancora riferito, anzi a Morata è stato fatto capire chiaramente che fino a quando non ci sarà un sostituto dovrà restare al suo posto. E un sostituto non è semplice da individuare, anzi, appare impresa piuttosto ardua. Perché il nuovo corso targato Maurizio Arrivabene non prevede colpi di scena, l'uomo giusto può arrivare solo alle proprie condizioni, quindi in prestito fino al termine della stagione senza alcun obbligo di riscatto. Poi perché l'uomo giusto deve essere considerato un upgrade secondo Max Allegri, il tecnico per rinunciare a Morata vuole un centravanti vero, forte e abituato a vincere, subito pronto. L'uomo giusto ci sarebbe anche stato secondo Allegri, c'è un giocatore che avrebbe messo tutti d'accordo: è Luis Suarez. Ma questa volta il Pistolero ha detto no, un anno o poco più dopo quel sì spazzato via dallo status di extracomunitario che ha dato il via all'esame farsa presso l'Università degli Stranieri di Perugia con tutte le scorie del caso.
Suarez, il sogno impossibile
Suarez sarebbe stato perfetto per Allegri e la sua Juve da ogni punto di vista: tecnico, tattico, di mentalità. La sua avventura all'Atletico Madrid si avvicina ai titoli di coda, un accordo per sei mesi sarebbe stato anche possibile da trovare. Ma il treno bianconero è ormai passato per Suarez, che sembra ormai pronto a provare il salto nella Mls: è l'Inter Miami in particolar modo ad aver mosso passi concreti, Luis è già proiettato verso una nuova avventura americana. Non avrebbero invece avuto un peso particolare in questa decisione le inevitabili polemiche legate al passaporto e all'esame farsa, sarebbero state un fastidio o poco più per uno come Suarez che in carriera ne ha viste e vissute di ogni tipo. Resta il fatto che ancora oggi proprio lui sarebbe stato quello giusto per la Juve e soprattutto per Allegri, ma il «no» questa volta è arrivato da lui.
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