Juve a mille: ecco il piano per arrivare a Milinkovic

La partenza di Chiesa o la cessione degli esuberi (Zakaria, McKennie e Arthur): così si tenta l’assalto alla Lazio
Filippo Bonsignore
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E ora Milinkovic. Perché non è finita: la conferma di Rabiot potrebbe non rimanere l’unico capolavoro del mercato della Juve. Un punto fermo è stato messo, blindando il protagonista dell’ultima stagione quando sembrava impossibile di fronte agli appetiti dei grandi club europei. Alla Continassa sta prendendo forma, infatti, il pensiero stupendo di fare doppietta e aggiungere un’altra pedina in grado di fare la differenza e di garantire una caratura internazionale al reparto cruciale della squadra di Massimiliano Allegri. Con la permanenza del suo pupillo, il tecnico ha già visto esaudita una sua richiesta e ora studia insieme al club la fase due del programma di rafforzamento. Max ha indicato Milinkovic come nom e ideal e per compiere il salto di qualità , il serbo potrebbe aggiungersi ad una mediana che conta altre certezze come Locatelli e Fagioli e che, è l’auspicio di tutti in casa bianconera, dovrebbe ritrovare il vero Pogba, assente in pratica per tutta la scorsa stagione.

Juve, il piano per arrivare a Milinkovic

Milinkovic è considerato perfetto per fisicità, qualità e apporto offensivo. Il problema è la valutazione che ne ha fatto la Lazio: il Sergente non si muove per meno di 40 milioni, cifra che la Signora non può permettersi per intero ma che potrebbe abbassare proponendo contropartite tecniche o accumulare, in tutto o in parte, attraverso le cessioni di un big o degli esuberi. Il big in uscita potrebbe essere Chiesa, sul quale ci sono gli occhi di diversi club di Premier League: a fronte di un’offerta da oltre 50 milioni l’ex viola saluterebbe la Continassa e parte di quei soldi potrebbero essere reinvestiti dalla Juve. Mentre se si parla di esuberi si parla soprattutto di Zakaria, per il quale si punta ad un incasso di 20 milioni (piace al West Ham e in Bundesliga), di McKennie, valutato 30-35 milioni (interessa al Galatasaray e in Germania) e di Arthur, il più difficile da piazzare per questioni di ingaggio, ma che stuzzica il Brighton. Sul fronte delle contropartite, invece, la Juve potrebbe giocarsi il jolly Luca Pellegrini: nell’ultima stagione, il terzino è stato in prestito ai biancocelesti che non l’hanno riscattato però ai 15 milioni pattuiti. Sarri preferirebbe Rovella ma il regista dell’Under 21 è molto stimato da Allegri e dovrebbe restare. Si continua a lavorare al dossier, insomma. E Milinkovic è in vantaggio su Partey. In un primo tempo, il ghanese aveva assunto il ruolo di favorito perché aveva dato un via libera di massima a trasferirsi in Italia, ma poi è entrata in scena la solita Arabia Saudita, con un’offerta da 40 milioni all’Arsenal. Logico che adesso la lega saudita sia in vantaggio. 

Juve, le mosse sugli esterni

Le manovre juventine riguardano anche le fasce, fondamentali per il 3-5-2 che è il canovaccio di riferimento di Max. De Sciglio sarà indisponibile a lungo, Cuadrado non rinnoverà ma ha già un erede: Timothy Weah. Il figlio di George sbarcherà oggi a Torino e domani svolgerà le visite mediche. Per lui è pronto un contratto fino al 2028 a 2 milioni a stagione. Lo statunitense può occupare tutti i ruoli sulla destra, sia nel 3-5-2, sia nel 4-3-3, tanto che la scorsa stagione è stato impiegato terzino nel Lille, ma può anche disimpegnarsi a sinistra. A Weah, classe 2000, potrebbe aggiungersi un secondo rinforzo anche in questo caso giovane: occhio a Holm dello Spezia, preferito al più esperto Castagne (che la Juve vorrebbe al massimo in prestito). Con Cambiaso che tornerà dal prestito al Bologna e potrebbe restare visto che può giocare su entrambi i lati. A sinistra, si valuta la posizione di Iling-Junior: l’inglese classe 2003 è nel mirino di diversi club della Premier League. Per 20-25 milioni, la Juve potrebbe lasciarlo andare. Per questo prosegue il lavoro su Parisi dell’Empoli, per il quale servono 10-12 milioni. No, non è proprio finita


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