Lukaku alla Juve, ci siamo: la frase detta agli arabi

Tra lunedì e martedì le parti si risentiranno: la cifra per il Chelsea può salire a 30 milioni. Tutti i dettagli
Giorgio Marota
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Mentre flirtano con il mercato europeo, gli arabi dell’Al-Hilal si dicono «sorpresi per la tenacia con cui Lukaku ha rifiutato le offerte». Al belga ne hanno fatte arrivare addirittura due: una a metà luglio, l’altra a inizio agosto. E non è detto che a inizio settembre, quando il mercato di Riyad e dintorni sarà ancora aperto e quello del Vecchio Continente starà facendo i conti, non possa esserci un nuovo assalto a Big Rom se dovesse restare senza squadra. Quello nei confronti di Osimhen, del resto, non è poi così semplice da chiudere nonostante la ferrea volontà dei sauditi di completare la “spina dorsale” italiana dopo gli acquisti di Koulibaly in difesa e di Milinkovic a centrocampo. Romelu ha salutato i corteggiatori facendo recapitare loro una risposta che è tutto un programma: «In questo momento voglio restare in Italia». E l’unica pista italiana (un’autostrada, in realtà) è quella che porta alla Signora. Romelu ha deciso: non vuole altro che la Juve.

Lukaku, l'offerta della Juve

Nel quartier generale del Chelsea anche ieri è andato in scena un colloquio tra i dirigenti apicali. La volontà di ritornare con una nuova offerta al tavolo dei bianconeri c’è ed è concreta, al netto del disinteresse di facciata sussurrato ai media locali per tentare (goffamente) di distogliere l’attenzione dal caso più caldo dell’estate. I Blues presenteranno un’offerta ancora più alta rispetto a quella di tre giorni fa, che aveva ulteriormente avvicinato le parti. Ventotto milioni più il cartellino di Lukaku non bastano per arrivare a Vlahovic, pagato dalla Juve 70 milioni (più bonus) a gennaio 2022. Ne servono almeno 35 per fare in modo che la coppia Scanavino (l’uomo dei conti) e Giuntoli (l’uomo del mercato) siano soddisfatti e possano mettere nero su bianco l’accordo. I 7 anni in più di Lukaku rispetto a Dusan non spostano più di tanto l’equilibrio; come viceversa riesce a fare meravigliosamente la questione economica. Sì, perché Lukaku arriverebbe alla Juventus coi vantaggi fiscali del decreto crescita (tassazione sullo stipendio dimezzata) e viceversa Dusan avrebbe un impatto sul bilancio di Madame di 43 milioni tra ammortamento (19) e stipendio lordo (24) che salirà (accordi alla mano) rispetto ai 14 attuali. D’altra parte, il tecnico del Chelsea Pochettino ormai si è convinto della bontà dell’operazione: il serbo è l’uomo giusto per il rilancio - e l’infortunio al ginocchio di Nkunku fa aumentare la fretta in casa blues - mentre a Lukaku non ha neppure voluto assegnare un numero di maglia, con la divisa n. 9 rimasta senza padrone.

Allegri vuole Lukaku, distanza con il Chelsea

E Allegri? Accoglierebbe Big Rom a braccia spalancate. Al netto della doppietta di Vlahovic nel test con la Next Gen (rigore e punizione), gli serve un centravanti di strappo e di fisicità, di duetto e di contropiede, che sappia servirsi da solo e fare la differenza non solamente nei 16 metri dell’area. Tra lunedì e martedì è previsto un altro incontro societario sull’asse Londra-Torino. E in questa circostanza il presidente Todd Boehly potrebbe far salire l’offerta per la parte in denaro a 30-32 milioni, avvicinandola dunque a quella soglia che la Juve ritiene accettabile (35) dopo essere partita nel primissimo contatto da una richiesta di 45-50 milioni. Il tempo stringe, i campionati stanno per iniziare, e limando i bonus può arrivare la fumata bianca. Su entrambe le sponde di questa trattativa così complessa c’è fiducia, ma soprattutto consapevolezza che lo scambio possa portare benefici a tutti.


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