Juve, si complica Kolo Muani e si scalda Hojlund

Il Psg dice no al diritto di riscatto: ecco la formula del prestito alla quale sta aprendo lo United per il danese
Giorgio Marota
4 min

Fabula e intreccio. Sequenza cronologica di eventi e ordine con il quale vengono presentati. La Juventus sta approfondendo proprio in queste ore le dinamiche della narrazione per riscrivere la storia del suo attacco, dove l’unico calciatore certo di cominciare la nuova stagione è l’ultimo arrivato, il canadese Jonathan David, talmente carico per l’avventura che lo aspetta da aver già riempito il suo Instagram di foto con la maglia bianconera e aver aggiunto un bel “Forza Juve” a corredo nella descrizione del profilo. Tutti gli altri non hanno ancora disfatto le valigie dopo la trasferta al Mondiale statunitense: Vlahovic è ai margini del progetto e con un ingaggio da 23 milioni lordi prossimo alla scadenza nel 2026, Milik causa infortuni non gioca una partita da 423 giorni (Motta e Tudor non hanno mai potuto utilizzarlo) e la trattativa per confermare Kolo Muani si sta complicando giorno dopo giorno.

Le sirene inglesi

Su Randal stanno infatti avanzando pericolosamente i club della Premier League. Dieci giorni fa si era informato il Chelsea, nelle ultime ore hanno bussato alla porta del Psg, proprietario del cartellino, anche Manchester United e Newcastle. I primi cercano un nove perché non sono stati convinti dalle prestazioni di Hojlund, finito a sua volta nei radar della Continassa. Il rifiuto di Ekitike, approdato al Liverpool per 69 milioni di sterline (circa 80 milioni di euro) più altri 10 di bonus, ha acceso l’interesse dei Red Devils proprio per Randal, oltre a quello dei bianconeri in cui gioca anche Tonali, un vecchio pallino della Signora, ormai rassegnati a perdere la stella Isak. L’intreccio italo-inglese è a dir poco notevole: il Liverpool, dove è in corso una vera rivoluzione, ha giusto ricevuto una chiamata esplorativa da Torino per l’uruguaiano Darwin Núñez, che il Napoli ha a lungo inseguito prima di chiudere per Lucca ma che adesso sembra molto vicino all’Al-Hilal di Inzaghi. Tramite l’intermediazione di Ramadani, il dg Comolli dovrebbe limare la richiesta di 60 milioni che gli inglesi facevano un paio di settimane fa ai pretendenti, De Laurentiis incluso. Arrivato Ekitike dall’Eintracht, i campioni d’Inghilterra hanno bisogno di liberare una casella là davanti. Per la Juve sono tanti soldi, forse troppi, tanto che a quella cifra i bianconeri dovrebbero eventualmente arrivare con una formula differente, e cioè quella del prestito con riscatto a determinate condizioni.

L'intreccio

Lo scenario è certamente suggestivo, però complicato. Queste condizioni, tra l’altro, sono le stesse che il Psg sta rifiutando, nonostante i buoni rapporti con la Juve, per concedere un’altra volta Kolo Muani, la terza dopo i due prestiti (uno fino a giugno e l’altro fino a luglio). I parigini chiedendo 45 milioni cash oppure 50 tra un anno, ma pretendono l’obbligo di riscatto anziché il semplice diritto (la proposta di Comolli). Stando così le cose, sarebbe certamente più facile arrivare a Hojlund. Certo, Kolo si è promesso alla Juve e tenere un calciatore convinto e già ambientatosi non è la stessa cosa che puntare su un ragazzo che nell’ultima stagione in Premier ha fallito. Muani, in più, è uscito allo scoperto: «Voglio restare qui, mi trovo a meraviglia con squadra e allenatore», ha detto durante il Mondiale. Le condizioni e le sirene inglesi, però, sono avvisaglie da non sottovaltare. Mentre approfondisce la questione Kolo, lo United avrebbe aperto al prestito di Hojlund con diritto di riscatto per una cinquantina di milioni dopo averlo pagato 80 dall’Atalanta nel 2023. Gli arrivi di Cunha e Mbeumo hanno chiuso definitivamente lo spazio al danese. Si tratta di un intreccio in piena regola, ma la fabula comincia ad avere un senso.


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