Pure Rubik si arrese un giorno con il suo cubo, un autentico tormento generazionale: sei facce - in ognuna nove quadratini di diversa tonalità - da affiancare formando un solo colore. Un rompicapo, ma lo risolsero. E Bartezzaghi: è da una vita che si litiga amabilmente a distanza: uno su chissà quanti ce la fa. Ora ci sono quaranta allenatori, in fila per sette e ne avanzano un paio: sei per sette quarantadue, meno due e c’è la panchina. E’ un complicato intrigo, lo risolve Aurelio De Laurentiis, una luce accesa anche di notte sulla propria scrivania, l’elenco (non quello telefonico) a portata di mano e poi un vademecum per spulciarlo o cerchiarlo d’azzurro: si parte dal 4-3-3, of course. Il resto è alchimia, fi nché resiste: un paio d’anni in genere bastano.
Benitez fuori dalla lista per la panchina del Napoli
Per esclusione, non ci sarà posto per un ex allenatore del Napoli e quindi dal casting esce Rafa Benitez, che è stato un pensiero e non un contatto; ma non ci saranno chanche neppure per chi non usa il tridente in maniera spudorata, semmai rivedendolo e ritoccandolo (ma giusto un po’) e dunque dopo che Conte ha preso atto e ringraziato, conviene cancellare («fino a prova contraria» direbbe Adl) quelli che amano la difesa a tre oppure chi si adagia sul 4-4-2 senza offrire prospettive di tridente, con Conceiçao che sfila all’indietro.
Tutti i nomi possibili per la panchina del Napoli
Rifiutando l’intelligenza artificiale, non avendo algoritmi di riferimento, né software dai quali attingere indicazioni che Adl preferisce scovare da solo, il 4-3-3 è di Vincenzo Italiano (che declama anche in 4-2-3-1), il favoritissimo di questa maratona che non prevede exit poll; è stato e può esserlo di Roberto De Zerbi, che però vive così bene in Inghilterra e dunque in Premier che non ha alcuna intenzione di tornarsene in Italia; appartiene anche a Roberto Mancini, certo che sì, che ha un contratto con la Federcalcio ed è già stato dialetticamente blindato. In questo viaggio in una dimensione favolistica, giocate seducenti, tagli e diagonali, sovrapposizioni e inseguimento del terzo uomo, ci sarebbe anche Luis Enrique, il capolista di una quindicina di giorni fa, che però ha espresso le proprie volontà, ha sottolineato che gli piacerebbe andarsene in Premier e pazienza se le panchine sono ormai occupate: si può sempre aspettare, senza gufare.
Napoli, spunta l'ipotesi Rudi Garcia
De Laurentiis ha cominciato ieri mattina («ne ho sentiti tre»), poi da oggi riparte, smartphone in mano, una agenda sul tavolo, la memoria che gli tira fuori tutte le indicazioni del passato, le analisi fatte dopo colloqui che sono rimasti sostanzialmente segreti e non hanno avuto sviluppi: tempo fa, tra i sondaggi per la successione di Gattuso, ci finì Rudi Garcia, che ha appena chiuso la propria esperienza con l’Al-Nassr: è un’ipotesi da tener presente, un’opzione che potrebbe emergere dalla brume di questa ricerca che - fidatevi - finirà molto prima del 27 giugno. Uno su quaranta ce la fa.