Il Napoli vuole Koopmeiners, l'Atalanta alza il muro

Gli 85 milioni guadagnati con la cessione della punta allo United rinforzano la posizione dei nerazzurri
Il Napoli vuole Koopmeiners, l'Atalanta alza il muro© LAPRESSE
Antonio Giordano
4 min

CASTEL DI SANGRO - Com’era quella storia: non è finita finché non è finita? E però adesso ch’è cominciata, vai a capire che evoluzione prenderà la «questione». Sono due anni che Aurelio De Laurentiis sente circolare nelle sue stanze il nome di Teun Koopmeiners (25 anni): fu un’idea di quel tempo, una specie di opzione poi lasciata evaporare; è rimasta una tentazione possente della passata stagione; e pure adesso, in queste settimane - ma forse saranno mesi - se ne è parlato, mica solo sui giornali. Teun Koopmeiners è uno di quei centrocampisti che ti cambiano la squadra, forse quasi la vita, ha fisicità, tecnica, personalità, un calcio delizioso e perfido, la sensibilità di andarsene sul dischetto, di provarci dalla distanza: e poi, sa fare tutto quello che chiede un allenatore, il mediano o la mezzala o il centrale o il trequartista. Però Teun Koopmeiners non costa più i quindici milioni di euro che chiese l’Az in quell’era ormai geologica, adesso ce ne vogliono una quarantina. E comunque, infischiandosene dell’investimento, Aurelio De Laurentiis ha telefonato all’Atalanta qualche giorno fa ed ha puntato al cuore del problema: «Lo vendete?». Si barcolla dinnanzi a domande del genere, perché nel calcio non ci sono segreti, soprattutto a certi livelli: «Altra domanda, please...!?». Senza buttarla in caciara, perché non si scherza con affari di questa portata, l’Atalanta è rimasta silenziosa, aveva per la testa altro, e non si poteva dire: e le distrazioni di quel momento, tutte legate alla cessione del secolo, Hojlund allo United per 85 milioni di euro, hanno congelato le parole.

Lui, l'altro

Il Napoli sa di cosa ha bisogno in mezzo al campo, in quella zona che appartiene a Zielinski e che è stata spesso di Ndombele: serve un uomo che conosca perfettamente le due fasi e le interpreti con rigore e con autorevolezza; meglio ancora un profilo alto, per stimolare la concorrenza, allungare l’organico e darsi una struttura sempre più internazionale. Koopmeiners è stato tenuto dal Napoli nell’ombra, Adl l’ha adagiato tra i propri pensieri, poi ha portato il primo assalto, che non sarà l’unico: l’Atalanta è consapevole delle intenzioni altrui, avendo ceduto Hojlund ha la cassa piena, può permettersi di resistere e infatti ha preparato il rinnovo con ritocco per Koop fino al 2027, però poi ci sono le variabili, le opportunità, le cosiddette offerte indecenti che rischiano di minare qualsiasi certezza. Intanto, il Napoli s’è portato avanti con il suo piano-B, niente male neanche questo, che prevede però un’irruzione e dinamiche completamente diverse: su Giovani Lo Celso (27) la strategia prevede un prestito - chiaramente oneroso - con un riscatto su cifre ragionevoli, assai distanti da quelle che sono le aspirazioni del Tottenham. Ma Lo Celso non è sparito dai radar, e neanche Koopmeiners, perché il mercato non è prevedibile, vale tutto ma pure l’esatto contrario, e ciò che sembra impossibile improvvisamente diventa realizzabile, o viceversa.

Meno uno, meno due

E comunque, chissà cosa nasconderà questo mese da dentro o fuori, perché Demme - ad esempio - sa di essere finito in un cono d’ombra, alle spalle di Lobotka, nel quale si rischia di restare soffocati come nell’ultima stagione. E se per caso dovessero presentarsi ancora dalla Germania (Herta Berlino), il desiderio di rimettersi in gioco finirebbe chiaramente per avere il sopravvento. A quel punto, al Napoli non mancherebbe più un centrocampista, ne servirebbero due. Com’è quella storia: non è finita finché non è finita? Un mese all’alba.


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