Sudakov, l’oro di Napoli: il manager dello Shakhtar accende la sfida

E' partita la sfida per la stella del calcio ucraino: "In estate andrà in un top club. Ha tante richieste. E nessuno chieda sconti perché siamo in guerra: non ne faremo"
Fabio Mandarini
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Dieci milioni più bonus: è il muro che ha diviso il Napoli e Georgiy Sudakov a gennaio. Il centrocampista dello Shakhtar e della nazionale ucraina, una specie di patrimonio calcistico del suo Paese, la stella di 21 anni che brilla, è stato molto vicino al club azzurro qualche mese fa ed è ancora uno dei principali obiettivo del prossimo mercato. Quello della rifondazione. Lui stesso, poco prima dei playoff per andare all’Europeo, aveva confermato il tentativo invernale di De Laurentiis e anche la grande offerta spedita a Donetsk con tanto di fiocco azzurro: 40 milioni di euro. Non bastarono, per la sua delusione. Ma poi sono arrivati, nell’ordine: il rinnovo fino all’estate 2029, con l’inserimento di una clausola rescissoria da 100 milioni; il ritocco dell’ingaggio; la promessa che a giugno, cioè tra un po’, avrebbe avuto il placet. Bene. Ma non alle stesse cifre. Parola di Sergey Palkin: «Il Napoli lo avrebbe potuto avere per 50 milioni: ora non basteranno più». 

L'arrivederci di Sudakov

L’ad dello Shakhtar lancia un macigno nel Golfo: le condizioni sono cambiate. «In occasione della finestra estiva di mercato, Sudakov avrà una possibilità enorme di cambiare squadra, di trasferirsi in un grande club», ha detto nel corso di un’intervista ai microfoni di Evening Standard. «Sì, credo che andrà di certo in un top club europeo: abbiamo avuto contatti con alcune società di grande livello e altre non stanno trattando direttamente con noi. Stanno valutando e analizzando la situazione in ottica estiva».

"L'occasione persa"

Poi, l’amarcord invernale. E dunque la parentesi che coinvolge direttamente le cose di casa azzurri: «A gennaio ho detto al Napoli che avrebbero potuto avere Sudakov investendo 50 milioni di euro più bonus, ma loro hanno offerto 40 milioni». Una somma notevole. E neanche chissà quanto lontana dalla richiesta. «Dissi loro di chiudere l’accordo, di approfittare all’epoca, altrimenti avrebbero perso questa occasione unica: ora non basteranno 50 milioni». Palkin ha le idee chiare. «Sì, non avrebbero più alcuna possibilità di prenderlo a quella cifra, perché ci sono molti altri club che lo cercano, che lo vogliono. I più interessati saranno i club inglesi». Gioielleria in vetrina: «Per quanto mi riguarda, Sudakov diventerà uno dei migliori centrocampisti d’Europa e del mondo. E sia chiaro: non vogliamo che gli interessati cerchino sconti perché siamo in guerra. Un esempio pratico lo abbiamo avuto con Mudryk». Ceduto al Chelsea a gennaio 2023 per 70 milioni di euro più 30 di bonus: un record per il calcio ucraino. Un’operazione di portata tale che dopo la conclusione dell’affare, il presidente dello Shakhtar, Rinat Achmetov, affermò di voler destinare più o meno 25 milioni di euro all’istituzione del fondo, Heart of Azovstal, finalizzato al sostegno economico e sanitario delle famiglie dei soldati ucraini coinvolti nella battaglia di Mariupol nel 2022. «Siamo abbastanza forti», la conclusione di Palkin.

Lo sconto

Storia complessa, insomma. Ma tutto sommato il Napoli sapeva perfettamente che la corsa per Sudakov sarebbe stata a ostacoli: del resto, nel 2022, anche l’acquisto di Kvaratskhelia per 10 milioni di euro dalla Dinamo Batumi arrivò in coda a una maratona di pazienza. Fu De Laurentiis stesso a svelare il retroscena: «L’avevamo individuato quando aveva diciotto anni, poi per il Covid l’abbiamo dovuto prendere dopo quando invece di 30 milioni ne costava 10», raccontò a Francoforte alla vigilia dell’andata degli ottavi della scorsa edizione di Champions con l’Eintracht. Il progetto, ora, è Kvara e Sudakov mettere fianco a fianco. Con la dovuta calma, certo.


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