Roma, Mourinho e Dybala telefonano a Morata: tutti i retroscena

Paulo sente il suo grande amico ogni giorno, anche lo Special One ha chiamato lo spagnolo ma tra ingaggio e cartellino ora l'affare è fuori dai parametri del club
Roma, Mourinho e Dybala telefonano a Morata: tutti i retroscena
Jacopo Aliprandi
4 min

Scorrendo il registro chiamate nel telefono di Alvaro Morata si potrebbero sicuramente leggere due nomi tanto cari ai tifosi romanisti. José Mourinho e Paulo Dybala. Non solo chiamate di cortesia, soprattutto da Dybala grande amico dello spagnolo e padrino dell’ultima figlia Bella, ma veri e proprio contatti per provare a capire la volontà dell’attaccante nel trasferirsi in Italia. Non al Milan, chiaramente, ma alla Roma. Il sogno proibito - almeno fin qui - dello Special One e della Joya, anche stavolta allineati nel desiderio di portare l’attaccante dell’Atletico Madrid nella Capitale.

Morata, le telefonate di Mourinho e Dybala

Mourinho lo ha chiamato negli ultimi giorni, lo ha lusingato e naturalmente Alvaro ha gradito i complimenti del grande tecnico che lo lanciò tra i professionisti ai tempi del Real Madrid. Le avances dello Special One hanno fatto estremamente piacere all’ex Juventus, da sempre grande estimatore di Mourinho e anche affascinato dall’idea di essere un suo giocatore. Meno formale invece la chiamata (una delle tante) tra Dybala e Morata. A dir la verità la Joya ha gettato l’amo già da diverso tempo, con una parolina qua e là sulla Roma, su quanto sia appagante lavorare con Mou, su quanto sia bella la città e l’atmosfera dell’Olimpico con dei tifosi sorprendenti. I due si sentono quasi quotidianamente, ma nell’ultimo periodo Paulo ha provato a insistere sull’argomento per dimostrargli quanto lui e Mourinho sarebbero contenti di averlo in squadra.

Morata troppo costoso, a meno che...

Inutile dire quanto Alvaro abbia apprezzato le manifestazioni di interesse nei suoi confronti. Ma è altrettanto inutile dire che le trattative si reggono sui milioni, e Alvaro ne costa tanti. Ventidue circa per prenderlo dall’Atletico, otto compresi bonus per il suo stipendio che non può neanche beneficiare del decreto crescita. Un acquisto impossibile e che diventerebbe “solo” complicato se la Roma riuscisse a cedere diversi elementi della rosa per creare il famoso tesoretto e ottemperare poi ai parametri Uefa. Compri sulla cifra di quello che vendi. Così la suggestione di mercato per ora resta tale, salvo poi potersi forse trasformare in un sogno dopo aver sfoltito la rosa.

Roma, gli altri obiettivi per l'attacco

Il preferito di Mou è Morata, poi c’è Taremi del Porto che costa sempre una ventina di milioni ed è in scadenza nel 2024 (a quel punto senza la possibilità di acquistarlo subito, il Porto dovrebbe rinnovare il contratto per poi cederlo in prestito con obbligo di riscatto), Balogun (che costa tantissimo e potrebbe arrivare solo in prestito secco) ed En-Nasyri. Il preferito di Tiago Pinto invece è Scamacca, soprattutto perché conta di portarlo a Roma (Milan permettendo) con il prestito oneroso. Come sta facendo con Llorente e Kristensen dal Leeds, per un anno in giallorosso e senza riscatto. Scamacca è tornato ad allenarsi col West Ham e aspetta novità di mercato: lui verrebbe immediatamente a Trigoria e ha già trovato un accordo di massima con la Roma sull’ingaggio. Il general manager procede sulla sua strada, Mourinho spera che i rinforzi per la sua squadra non siano legati solo ai costi ridotti ma volti anche a fare il salto di qualità al gruppo. E se Scamacca - ragazzo sicuramente abile - sarebbe una sorta di scommessa (reduce da infortunio e primo approccio in un grande club), Morata sarebbe invece una garanzia. Per qualità, gol, caratteristiche. Conosce il campionato, conosce i suoi interpreti e conosce bene colui che gli servirebbe i palloni per segnare. Se abbassasse anche le pretese economiche l’affare sarebbe meno impossibile. E se la speranza è l’ultima a morire, Mourinho di certo farà di tutto per portarlo nella Capitale.


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